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Mercato Difesa Milan: c'è Yanga-Mbiwa

Dalla telenovela al giallo. L'affaire Destro assume i contorni del caso, dopo che nelle ultime 24 ore dal Genoa sono filtrate dichiarazioni e indiscrezioni in completo contrasto le une con le altre. Mettiamo ordine: il presidente Preziosi ha da giorni l'accordo con il Siena per il riscatto della seconda metà del cartellino dell'attaccante di Ascoli e al contempo ha già trovato l'intesa per girare in seguito il giocatore alla Roma. Il giochino prezioso è semplice e definito.
Peccato però che il tandem di procuratori Vigorelli-Contratto (nomen omen…) non sia soddisfatto dell'offerta presentata dai giallorossi a Destro. Una proposta quinquennale da 1,3 milioni di euro più bonus. Il perché lo spiega in modo schietto l'ad del Genoa Pietro Lo Monaco. «La Juve ha fatto alla punta un'offerta migliore e in questo sport comandano i soldi». Marotta e Paratici hanno alzato l'asticella a 1,7 milioni. Facendo così infuriare Preziosi, che ha promesso a Sabatini di vendere il suo gioiello solo alla Roma. «Trattativa che mi ha nauseato. Una situazione scandalosa. Se non firma con la Roma resterà a Siena a 400mila euro a stagione», ha tuonato il patron rossoblu. Ma c'è anche un altro club che ha provato un blitz in extremis per Destro. Venerdì, infatti, Marco Branca ha alzato la cornetta e chiamato il ds dei liguri Stefano Capozucca per provare a capire se c'erano margini per riaprire la trattativa con l'Inter. Il tentativo è andato a vuoto. I nerazzurri hanno perso l'occasione temporeggiando in attesa della cessione di Pazzini e ormai è troppo tardi.
La palla resta nelle mani degli agenti di Destro. Per domani è fissato un altro appuntamento con Sabatini per trovare un accordo. Logico che la Roma debba limare la distanza tra la propria offerta e quella della Juve. Perché la punta (o gli agenti?) non ha preferenze, ma ne fa un discorso squisitamente economico. Ancora 24 ore e forse l'intrigo sarà risolto.
Si è ritirato dalla corsa a Destro dopo un paio di ammiccamenti il Milan. I rossoneri continuano a sondare il mercato in cerca di una punta (ieri l'agente di Hernandez ha strizzato l'occhiolino ai rossoneri, sebbene il Palermo lo consideri incedibile), ma negli ultimi giorni Galliani e Braida stanno ragionando anche per un difensore. Le candidature di Rolando e dei prodotti nostrani (da Astori a Ogbonna) restano, ma prende quota anche il nome di Yanga-Mbiwa, roccioso centrale del Montpellier campione di Francia. Il vulcanico presidente Nicollin, una sorta di Zamparini d'Oltralpe, non si accontenterà di meno di otto o nove milioni. Un sacrificio comunque possibile per le casse rossonere.
Chiudiamo con l'ultimo capitolo della saga Van Persie, altro tormentone. Arsene Wenger ha provato per l'ennesima volta a fare la voce grossa. «Vogliamo tenere Robin». Il canto del cigno, perché l'olandese ha già deciso di lasciare Londra. E il nemico numero uno del tecnico francese, sir Alex Ferguson, avrebbe confidato a degli amici di essere sicuro di allenare Van Persie il prossimo anno.

In barba ai Gunners, ai cugini del City e alla voglia di top player della Juventus.

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