Mertens, doppietta di compleanno: Napoli 2° per una notte

Angelo Rossi

Napoli I figli del Vesuvio hanno cuore e gamba. Il Napoli è in uno stato psico-fisico di assoluta grandezza, archivia la pratica Cagliari dopo appena due minuti e si prende il secondo posto, aspettando stasera la lieta novella da San Siro dove è impegnata la Roma. È la fase più alta del Sarrismo, l'espressione migliore di una squadra di rara bellezza che ieri ha omaggiato il San Paolo con l'ennesima esibizione.

Un gol dopo appena due minuti, non si potrebbe chiedere di più alla vita: eppure il Napoli è tanto gradevole quanto sprecone nel primo tempo, il vocabolario dello spettacolo applicato al calcio di Sarri va in scena a Fuorigrotta e a livello di gioco è proprio un bel vedere. Geometrie, triangolazioni in ogni parte del campo a partire dalla linea difensiva, accelerazioni, inserimenti dei centrocampisti, tutto con l'obiettivo di voler mettere sempre il finalizzatore solo davanti al portiere.

Bellissimo, d'accordo, ma all'intervallo Sarri alza un po' la voce perché i suoi avevano consegnato al diavolo almeno altre quattro ghiotte occasioni degne di miglior sorte. È la solita storia che rischiava di ripetersi, quella delle troppe chance senza il giusto epilogo: galvanizzato dalla rete iniziale, Mertens ha cercato come un martello il raddoppio, per festeggiare il trentesimo compleanno e questo benedetto rinnovo di contratto, prossimo all'annuncio ufficiale. Sono da brividi i numeri del belga inventato centravanti da Sarri: 24 centri in campionato, 31 complessivi in stagione, che consentono al Napoli di oltrepassare quota cento. Una macchina perfetta, che nella frazione iniziale si mette a sfrecciare a cento all'ora sfruttando gli allunghi di Ghoulam e Hysaj e affidandosi anema e core a Marekiaro, capitano coraggioso, zero gare saltate negli ultimi due anni, uno che nemmeno ieri s'è risparmiato nonostante le noie a un polpaccio.

La partita ha detto di un Cagliari tutto arroccato dinanzi al proprio portiere, perennemente in dieci dietro la linea della palla, sia sull'uno a zero che sul raddoppio, arrivato a inizio ripresa, intuizione di Ghoulam dalla sinistra e destro beffardo del folletto Dries dai venti metri, tutto in un paio di secondi, perché il Sarrismo impone leggi ferree: due tocchi, massimo tre e poi si verticalizza. Ecco, vedere il Napoli pressare, insistere, non rinunciare al proprio gioco, cercare il tris senza accontentarsi di gestire, è stata la cosa più intrigante del pomeriggio: un piccolo capolavoro, un gioiello di partita, una supremazia imbarazzante, il replay di San Siro.

Fisiologico, naturale, quasi inevitabile il terzo gol: tiki-taka napoletano e Insigne che davanti a

Rafael non può e non deve fallire. Poi ci sono due parate prodigiose del portiere cagliaritano, una traversa di Albiol e Farias che anticipa la fine dell'incubo: Reina si arrabbia con i suoi, e anche questo è un buon segnale.

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