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Messi, l'ultimo gol è un pianto per il Barça. Ma c'è già chi lo scarica

L'addio non convince tutti: "Se amava davvero la società, poteva abbassarsi di più l'ingaggio..."

Messi, l'ultimo gol è un pianto per il Barça. Ma c'è già chi lo scarica

Le lacrime in mondovisione del campione: dopo 21 anni di Barcellona sentire l'addio dalla viva voce di Messi fa impressione. La voce è rotta per tutto il tempo della conferenza stampa, all'ombra del Camp Nou, lo stadio dove ha mandato in estasi il suo pubblico. C'è l'annuncio, comunque: è finita con il club che l'ha accolto in Europa, che ha aiutato lui e la sua famiglia.

«È il momento più duro di tutta la mia carriera», esordisce così l'argentino, che negli ultimi due giorni ha salutato personalmente gli ormai ex-compagni di squadra, presenti anche ieri in giacca e cravatta, come in una parata. Forse anche questo un motivo di commozione. Davanti a lui, la moglie Antonella e i tre figli ispano-argentini, come li ha definiti Leo. Alle sue spalle, sulla parete, lo stemma del Barcellona appare ancora più enorme, sembra quasi sovrastarlo e ribadire che il club verrà sempre prima di qualsiasi calciatore, anche del migliore.

Messi, senza esporsi troppo, è parso comunque dare ragione al presidente dei catalani, Joan Laporta, per il quale la colpa di questo naufragio nella trattativa del rinnovo è da addebitare alla Liga, al tetto salariale imposto dall'alto, oltre che ai debiti colossali del Barça (487 milioni). «Io ho fatto di tutto per rimanere, mi sono anche abbassato lo stipendio della metà, poi non so cosa sia successo e non so se, dal canto suo, la società abbia cercato di venirmi incontro».

Sarà, intanto in rete cominciano a circolare i fotomontaggi e le prese in giro su questo addio clamoroso. Una delle più gettonate è una foto della conferenza stampa di ieri con Messi che si asciuga le lacrime non con il fazzoletto, ma con una banconota da 500 euro. Per qualcuno, in sostanza, si tratterebbe di un atteggiamento ipocrita della serie: «Se tanto amava il Barcellona poteva abbassarselo ancora di più, lo stipendio, e restare».

Leo sul Psg ha provato un ultimo dribbling: «Non c'è ancora niente di certo». In realtà già oggi può fare le visite mediche, per domani sarebbe già prenotata la Torre Eiffel per la presentazione e firmare il ricco contratto degli sceicchi. Gli unici in grado di assecondare le sue richieste economiche, perché poi gira e rigira è tutta una questione di soldi e non di cuore. E a chi gli chiedeva qualche spiegazione sulla foto scattata a Ibiza con Neymar, Paredes, Di Maria e Verratti, tutti del Psg, la risposta è stata: «Una coincidenza».

Rimane una verità espressa dallo stesso Messi in conferenza, e cioè che un anno fa sì che la rottura era stata a un passo, nel momento del famoso burofax fatto pervenire all'allora presidente Bartomeu con la richiesta di cessione. Adesso però le strade si sono separate davvero, anche se in maniera repentina e traumatica. «Tornerò», conclude l'argentino.

Resterà da vedere come e quando.

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