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Milan, la crisi nei numeri: ecco qual è il vero problema dei rossoneri

Giocatori chiave come Suso, Piatek e Paquetà stanno stentando per varie ragioni e il Milan ne sta risentendo. Toccherà a Giampaolo dare la scossa già dalla sfida contro il Genoa per uscire dalla crisi

Milan, la crisi nei numeri: ecco qual è il vero problema dei rossoneri

Il Milan non si sarebbe mai aspettato di vivere una situazione del genere dopo sole sei giornate di campionato. La squadra di Marco Giampaolo, infatti, ha messo insieme solo 6 punti frutto delle vittorie di misura contro Brescia ed Hellas Verona con Hakan Calhanoglu e Piatek, su rigore, mattatori dei match in questione. Nelle altre quattro partite di campionato il Milan ha perso e l'ha fatto male contro Udinese, Inter e Fiorentina, in maniera molto strana contro il Torino di Walter Mazzarri dato che per 70' minuti la squadra aveva dato la sensazione di poter invertire il trend negativo delle precedenti giornate.

Il Milan è entrato in un tunnel di negatività e solo una vittoria, magari già sabato sera a Marassi contro il Genoa in crisi di Aurelio Andreazzoli, permetterebbe di andare alla sosta per le nazionali con la mente sgomba, più serena. I numeri parlano chiaro: quello rossonero è il secondo peggior attacco del campionato con sole quattro reti realizzate in compagnia di Sampdoria, ultima in classifica e Verona che ha gli stessi punti del Diavolo. Al momento il peggior attacco della Serie A è quello dell'Udinese di Igor Tudor che ha battuto i ragazzi di Giampaolo alla prima giornata e che ha anche un punto in più del Milan in classifica.

Anche la difesa traballa con otto gol subiti in sei giornate ma squadre come Napoli, Atalanta e Roma hanno incassato più reti rispetto ai rossoneri e dunque il problema è prettamente offensivo o quantomeno dalla cintola in su. A centrocampo si stanno alternando in regia l'esperto Lucas Biglia e il giovanissimo talento algerino Ismael Bennacer ma in entrambi i casi non si stanno mostrando progressi. Se si considera che il rendimento di Hakan Calhanoglu e Franck Kessie va a correnti alterne ormai da troppo tempo e che Rade Krunic sembra un oggetto misterioso, Giampaolo potrebbe affidarsi al rientrate Giacomo Bonaventura che ha praticamente saltato tutta la scorsa stagione per la rottura del legamento del ginocchio.

L'attacco stenta

In attacco, poi, sono stati ceduti André Silva e Patrick Cutrone e al loro posto sono arrivati Ante Rebic che non ha ancora avuto chance di mettersi in mostra e Rafael Leao che ha giocato molto bene nelle tre partite giocate contro Inter, Torino e Fiorentina realizzando contro i viola un gol da vero campione. L'emblema della crisi offensiva del Milan è da "imputare" a due nomi: Piatek e Suso che sono i due elementi di spicco che dovrebbero dare gol, assist e qualità alla squadra. Se per Suso i problemi sono tattici, per il polacco ex Genoa i problemi sembrano essere psicologici.

Piatek, infatti, ha segnato due sole reti contro Verona e Torino, entrambe su rigore, sta faticando a concludere verso la porta avversaria e non sembra essere più il cecchino letale della passata stagione. Nelle prime sei giornate di campionato con il Genoa, infatti, aveva segnato 8 reti, quattordici se si considerano anche le due sfide di Coppa Italia. Il 24enne di Dzierzoniow ha chiuso la stagione con 42 presenze complessive condite da 30 reti di cui undici realizzate con il Milan tra campionato, nove centri, e Coppa Italia con due reti. I numeri sono impietosi nei confronti di Piatek che ha bisogno di ritrovare smalto, fiducia e il killer instinct che l'aveva fatto sembrare un vero e proprio affare visto che era stato pagato 35 milioni di euro al Genoa di Preziosi.

Paquetà da ritrovare

Secondo quanto riporta la Gazzetta dello Sport, inoltre anche Lucas Paquetà è uno dei problemi di casa Milan. L'ultimo "regalo" al club di via Aldo Rossi da parte di Leonardo che l'ha strappato alla concorrenza pagandolo molto caro al Flamengo: 35 milioni di euro più bonus non sta confermando quando di buono fatto vedere nella seconda parte della passata stagione. Il classe '97 ha fatto da subito intravedere di avere delle potenzialità e di poter giocare in più ruoli a centrocampo. Il carioca sarebbe l'interprete perfetto per il 4-3-1-2 pensato inizialmente da Marco Giampaolo ma qualche acciacco fisico e qualche incomprensione con il mister dopo una sostituzione mal digerita dal ragazzo ne hanno minato rendimento e certezze. Suso-Paquetà e Piatek possono essere le armi per ritrovare vittorie e morale: la risalita del Milan passa dai loro piedi, dalle loro giocate e dai loro gol.

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