Chiudere in gloria, con una vittoria in quel San Siro che gli ha regalato tante gioie. Il Milan è pronto a voltare pagina e con lui anche quel Silvio Berlusconi che in 31 anni di presidenza è riuscito a portare nella bacheca rossonera 29 trofei. La gara di oggi contro la Fiorentina (ore 20.45) sarà l'ultima interna del Diavolo con l'ex premier alla presidenza, anche se la sua presenza sulle tribune del Meazza non è stata confermata. Ma, si sa, Berlusconi è imprevedibile e dunque non è scontato che all'ultimo momento possa anche cambiare idea. E dare la gioia ai tifosi rossoneri di poterlo salutare: perché settimana prossima il Milan farà visita al Sassuolo, per poi ospitare il 4 marzo il Chievo. Vale a dire il giorno successivo al previsto closing che dovrebbe ufficializzare il passaggio di proprietà dallo stesso Berlusconi al gruppo Sino Europe Sports. L'imprevedibilità di Berlusconi, appunto. E la sua possibile ultima a San Siro da presidente: «Sono mesi che si parla di questo, non lo so come andrà a finire ha precisato Vincenzo Montella è un presidente che ha fatto la storia del calcio in Italia e nel mondo. Vediamo, ancora non ho metabolizzato la cosa. Ho grandissimo rispetto per lui, poi naturalmente si può essere più o meno d'accordo...».
Milan-Fiorentina ora, poi si vedrà. A San Siro oggi si gioca un primo spareggio per l'Europa, ma non solo. Prima di tutto, Montella si giocherà un pezzo del proprio futuro: «Un mese fa mi chiesero del possibile rinnovo, son bastate un paio di brutte sconfitte e già ero con un piede fuori ha precisato l'ex Aeroplanino il calcio è così. Sicuramente sono contento di allenare il Milan, ho inseguito tanto questa società e mi auguro che possa esserci la possibilità di continuare. Dipende anche da me, ma non dipende solo da me». Il messaggio ai nuovi proprietari è lanciato, dirigenza cinese con la quale Montella non ha mai discusso («Ho sentito una sola campana e continuo a sentire solo quella»), anche se le indiscrezioni parlano di una Sino Europe soddisfatta del suo operato («Quando arriveranno ne parleremo»).
Un Donnarumma sempre più decisivo («Se gioca in una squadra internazionale come il Milan può vincere il Pallone d'Oro»), una squadra capace di segnare gli ultimi 4 gol negli ultimi 5 minuti di gioco ma anche i molti tiri subiti e i tanti infortuni; oltre, ovviamente, ad un attacco che stenta: «Abbiamo sempre creato spesso più degli avversari, dobbiamo migliorare in termini di realizzazione e non mi riferisco solo agli attaccanti ha proseguito ancora Montella, che poi ha precisato come la gara di oggi contro la Fiorentina non sia per nulla decisiva anche se siamo dietro alla quota Europa, non credo che tutte possano correre così tanto fino alla fine del campionato. Certo, l'Inter ha qualcosa in più...».
Davanti a Donnarumma, in difesa le scelte sono pressoché obbligate: Gomez in coppia con Paletta, sulle fasce Abate e Vangioni.
A centrocampo Pasalic dovrebbe giocare titolare insieme a Kucka e Sosa. Suso, Deulofeu e Bacca, con il colombiano che tornerà in campo dal primo minuto, a guidare l'attacco del Diavolo. E cercare di dare un'ultima soddisfazione al Silvio Berlusconi presidente del Milan.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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