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Il Milan orfano di Ibra batte anche la sfortuna

Rigore di Kessiè e primo gol italiano di Diaz: seconda vittoria e difesa imbattuta. Si ferma anche Rebic

Il Milan orfano di Ibra batte anche la sfortuna

Non c'è Ibra? Se non provvede Calhanoglu, protagonista in Europa league, provvedono alla bisogna Kessiè, un gigante a metà-campo, e il debuttante Brahim Diaz, appena arrivato dal Real Madrid e capace di brindare con un sigillo che dimostra una porzione delle sue qualità. Secondo 2 a 0 consecutivo, con Donnarumma in questo caso quasi mai impegnato in modo efficace dal Crotone che sembra ancora troppo acerbo per resistere alla competizione della serie A.

Ma non ci sono solo luci abbaglianti da questo viaggio in Calabria perché la notizia del grave infortunio toccato, accidentalmente, a Rebic toglie il sorriso a Gazidis e Maldini, a fine partita. Anche se le radiografie all'ospedale di Crotone escludono fratture e confermano la lussazione al gomito sinistro, da ridurre: solo esami più accurati possono dare la dimensione del ko e quindi la prognosi. Di sicuro sarà fuori domenica contro lo Spezia. In assenza di Ibra, quest'altro colpo basso, mette il Milan e Pioli nell'angolo e quindi da valutare solo nelle prossime 24 ore la ricaduta sulle mosse di mercato. Nei 55 minuti a disposizione, Ante Rebic è comunque uno dei protagonisti. Il rigore provocato a fine primo tempo, confermato dal var e trasformato da Kessiè, è tutto merito suo, oltre che del lancio di Theo Hernandez che lo pesca in area calabrese. Il suo numero è un preziosismo da mago del dribbling: Marrone non coglie e lo sgambetta in modo vistoso.

A quel punto il Milan è già davanti 2 a 0 perché un altro dei profili scelti dall'area tecnica, Brahim Diaz, targato Real Madrid, è pronto a sfruttare una delle poche occasioni, in area, per mettere il punto esclamativo sulla sfida e dimostrare di avere una certa confidenza con il gol. Appena arriva una palletta vagante, si gira e calcia nell'angolo con la velocità di un serpente a sonagli. Da quel momento in poi, come sotto choc per l'infortunio toccato a Rebic, il Milan si ritira nella sua metà-campo, per controllare le rare incursioni della squadra di Stroppa pronto a stravolgere l'assetto dei suoi nel tentativo disperato di cogliere qualche sussulto. Nemmeno nel corso di qualche mischia, Donnarumma deve ricorrere ai suoi interventi per conservare dopo 180 minuti lo zero nella casella dei gol subiti. Anzi, a dire il vero è Krunic, appena entrato al posto di Calhanoglu, a cogliere la seconda traversa (il precedente è di Kjaer nel primo tempo da angolo) che spazza via tutte le velleità del Crotone.

Il debutto, dal primo minuto, di Tonali passa quasi inosservato perché può cavarsela, in mancanza di una condizione fisica eccellente, grazie alla posizione e qualche intervento deciso per meritarsi la sufficienza in pagella. Giocare al fianco di Kessiè che fa per tre, e non si tratta di rima ma di autentica valutazione, di questi tempi, è una gran bella fortuna perché riesce a cancellare i limiti dei suoi sodali, intervenendo nelle zone decisive quando c'è bisogno di una giocata utile o di una prodezza stilistica.

Anche il rigore, per chiudere, con un destro angolato, è una dimostrazione del suo stato di forma.

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