Milan risollevato dal vice del vice Kakà

Birsa da Carneade a colpo di genio di Allegri e Galliani. Lo sloveno dedica il gol al presidente Berlusconi

Milan risollevato dal vice del vice Kakà

Birsa: chi era costui? Un mese fa, nel Genoa, era ridotto fuori rosa, costretto ad allenarsi per conto proprio in modo da non perdere smalto. Nel Toro, un campionato fa, era inchiodato alla panchina, utilizzato a spizzichi e bocconi. Eccho chi era Birsa. «Eppure è un nazionale sloveno», la segnalazione di Galliani, sottoposto al solito sfottò appena concluse lo scambio con Preziosi, presidente del Genoa. Da una parte Antonini, dall'altra Birsa.

Adesso quella mossa, da criticata, sta diventando una mezza genialata. Perché Birsa fu uno dei nomi suggeriti e segnalati da Allegri nell'estate quando l'arrivo di Kakà era lontano e di Saponara si conobbero i problemi fisici legati alla pubalgia. «Se non si deprime, ci verrà utile» fu il giudizio del livornese che doveva aver intuito il contributo del giovanotto alla causa. Ha visto giusto. E alla prima occasione, ecco la rasoiata di sinistro con cui Birsa, il Carneade di Milanello, è diventato il signor tre punti contro la Samp. «Dedico il successo e il mio primo gol in rossonero al presidente Silvio Berlusconi oltre che alla mia famiglia», è stato il pensiero di Valter Birsa, sloveno, da qualche settimana a Milanello e già felice come un debuttante, per quel gol e non solo.

Il vice del vice (Saponara) di Kakà ha la faccia del bravo ragazzo, è timido come un chierichetto ammesso all'udienza di papa Francesco, ma conosce il calcio e sa anche come farsi apprezzare. Specie dai suoi sodali al cui servizio non soffre. Con Balotelli, per esempio, legò senza mai aver giocato un solo minuto: gli scodellò, alla prima occasione, un pallone utile trasformato da Mario in una volèe respinta con guanti d'amianto dal portiere rivale. «È stato utile aver vinto contro la Samp e risollevato il morale del Milan, è stato utile aver lavorato da squadra», i suoi giudizi raccolti in una domenica col sorriso per i milanisti, i ritorni confermati di Montolivo, Balotelli e El Shaarawy per la Champions offrono qualche garanzia in più per il viaggio di questa mattina ad Amsterdam. Birsa, come tutte le persone semplici, conosce il suo destino. E sa che, appena tornerà Kakà, dovrà cedergli scettro e corona.

Sa che forse persino Saponara potrebbe essergli preferito. «Ma nel frattempo io colgo le occasioni che mi arrivano», come quel gol decisivo per tirare fuori il Milan dalle secche di una classifica che già non è più avvilente e ammaccata come prima.

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