Quel 24 maggio del 2009 nulla andò come previsto. L'addio di Paolo Maldini al Milan doveva essere una festa ma, dopo la sconfitta per 3 a 2 con la Roma, il giro d'onore della leggenda rossonera venne funestato da pochi, ma rumorosi, fischi e cori contro di lui. Che non la prese bene, salutò frettolosamente e lasciò il campo. Da quel giorno, il mondo Milan ha un debito d'onore nei suoi confronti. Quel giorno, fu Leonardo a cercare di convincerlo a non darla vinta a quei pochi rancorosi che lo fischiavano per vecchie ruggini. Non ci fu verso. Oggi, a distanza di nove anni, è stato proprio Leonardo a ricucire, si spera definitivamente, quello strappo, riportando Maldini nel mondo Milan.
La notizia era nell'aria da giorni, da quando è stato ufficializzato il cambio di proprietà della società rossonera. Il Milan ai milanisti, così, con Gattuso in panchina, ecco rientrare alla base prima Leonardo e ora Maldini. «Il nuovo corso di AC Milan è ulteriormente rafforzato dalla nomina di Paolo Maldini a nuovo direttore sviluppo strategico area sport. Paolo è una leggenda vivente nella storia rossonera per la sua eccezionale classe, per il talento, la leadership, la lealtà, e il suo record di successi, senza pari. Tali qualità giocheranno un ruolo determinante per far tornare il Milan alla grandezza che merita», si legge nel comunicato della società rossonera che ufficializza il nuovo ruolo di Maldini ma non ne specifica quali saranno i compiti precisi. Bocche cucite fino a oggi, quando lo stesso Maldini spiegherà in conferenza stampa quali saranno le sue mansioni. Di certo si tratta di un ruolo ad personam, studiato su di lui che non sarà marginale o soltanto d'immagine.
Già in passato infatti, specie sotto la gestione di Yonghong Li, il nome di Maldini era stato accostato a quello del Milan ma l'ex capitano aveva sempre declinato le offerte. Un po' perché non le riteneva valide per lui, un po' perché non vedeva in quella società la solidità necessaria per mettersi in gioco in prima persona. Il suo «sì», al contrario, rappresenta una garanzia per i tifosi milanisti e per la solidità della nuova proprietà, anche in prospettiva futura. Un cerchio che si chiude per Maldini, dopo i 26 trofei conquistati in 25 anni di militanza con la maglia rossonera numero 3 con cui ha disputato 648 gare in serie A di cui 419 con la fascia da capitano al braccio. Ora una nuova avventura, dietro la scrivania.
«Non ci sono parole per descrivere ciò che Paolo Maldini rappresenta per il Milan. Sono felice e onorato di lavorare con lui in questo suo nuovo ruolo», ha detto il presidente Paolo Scaroni. «La leadership e l'esperienza di Paolo saranno di grande beneficio per il club, così come la sua passione e la sua energia. La nomina di oggi è un ulteriore segno dell'impegno di Elliott per costruire una solida base per un successo a lungo termine.
Non sarà facile e ci vorrà del tempo, ma abbiamo obiettivi ambiziosi e l'arrivo di Paolo è un passo importante verso il ritorno al grande Milan».Leonardo, Higuain e Maldini. Tre nomi per ripartire. Così, in pochi giorni il nuovo Milan ha preso forma. Una forma che fa sognare, di nuovo, la Milano rossonera.
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