Gonzalo Higuain non è un giocatore come gli altri. Di certo non lo è per il Milan. È il bomber, il giocatore simbolo, l'attaccante principe, il leader carismatico. Con lui in campo, il Milan è una cosa. Senza di lui, tutta un'altra. E non perché i ricambi non siano di livello ma proprio perché il Pipita è un giocatore unico e insostituibile. E stasera contro l'Empoli l'argentino non ci sarà. Una tegola per Gattuso e per il Milan costretto a fare a meno dell'attaccante proprio ora che, finito il periodo di «prova» con la nuova maglia, aveva trovato con regolarità la via del gol.
Un problema muscolare per Higuain. Un fastidio ai flessori che si trascina da tempo e che nelle ultime ore ha visto riacutizzarsi. Meglio non rischiarlo, e così Gattuso, di comune accordo con lo staff medico rossonero, ha deciso di lasciarlo a Milano. Riposo, lavoro specifico e la speranza di recuperarlo già domenica per la sfida contro il Sassuolo. Ma stasera, sarà un assenza pesante. Anche perché l'unico altro centravanti a disposizione, Patrick Cutrone, è reduce da una distorsione alla caviglia e non è al meglio. È convocato e dovrebbe giocare dal primo minuto ma il tecnico potrebbe decidere per schierare dall'inizio Borini. Il jolly è stato utilizzato quasi in tutti i ruoli, dal terzino all'esterno d'attacco e per l'occasione potrebbe riciclarsi anche come punta centrale. C'è anche l'ipotesi di utilizzare Castllejo come falso nueve ma sembra più probabile che lo spagnolo venga utile a gara in corso.
Sta di fatto che quella contro l'Empoli per il Milan sarà una prova importante. Per capire davvero quanto vale anche senza la sua stella. E non solo. Di fatto i rossoneri scenderanno in campo senza nemmeno uno dei colpi del calciomercato estivo. Con Higuain, fuori causa anche Caldara. Il difensore, ancora alle prese con il rodaggio gattusiano e mai schierato da titolare in campionato, soffre per un'infiammazione muscolare che arriva dopo gli ormai cronici problemi alla schiena. Spazio quindi, ancora una volta, a Musacchio che non ha sfigurato affatto in questo avvio di stagione.
In ogni caso, anche se con un po' di cerotti, il Milan deve reagire al pareggio con l'Atalanta. Una squadra che è sembrata bella da vedere ma non del tutto concreta, o almeno non per tutti i novanta minuti. «Stiamo lasciando tanti punti per strada, dobbiamo continuare a credere nella nostra forza - ha detto Gattuso- Dobbiamo correggere quello che non ci permette continuità. Siamo belli da vedere, ma sarebbe meglio essere meno belli ma più concreti». Il motivo, secondo Gattuso è prettamente mentale. «Sono convinto che ci viene il braccino e subentra una paura pazzesca di non portare il risultato a casa. L'anno scorso le partite in cui andavamo avanti le vincevamo. Ora prendiamo sempre gol. Quando passiamo in vantaggio sembra che non vogliamo più la palla, c'è grande preoccupazione».
Di certo Gattuso, come suo costume, non vuole alibi.
Ma le sue dichiarazioni, prima di avere la certezza che Higuain non ci sarebbe stato, portano proprio al Pipita. Serve personalità, serve carattere, serve leadership. Ecco perché quella di stasera, senza Higuain, è per il Milan una prova della verità
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