
Milano - I fatti separati dalle dichiarazioni. Le dichiarazioni ufficiali del Milan sono di segno positivo per Montella: piena fiducia, rapporti eccellenti, si lavora gomito a gomito. I fatti sono di natura diversa. E invece di godersi il primo dei tre giorni di riposo concessi al gruppo, il tecnico è arrivato a Casa Milan per discutere, a lungo, con Fassone e Mirabelli della terza sconfitta in 7 turni che ha ridimensionato classifica e futuro, non certo le ambizioni dichiarate dei due dirigenti. A tavola il trio ha discusso alcuni argomenti di stringente e preoccupante attualità. Primo: salute della squadra. Kalinic ha marcato visita per un guaio all'adduttore, ha saltato la nazionale croata e proverà a recuperare per il derby. Secondo: clima nello spogliatoio. Il like a un post polemico di un tifoso verso Bonucci firmato Locatelli è stato presto cancellato dallo stesso calciatore che ha ammesso d'aver commesso un errore. Nei minuti successivi, la voce di una frattura tra vecchi e nuovi, dovuta alla fascia da capitano data a Bonucci, aveva preso quota non senza qualche fondamento. Terzo: i numeri. La radiografia tecnica di Mirabelli è raggruppata in alcune differenze clamorose che sono spiegabili col diverso spessore dei rivali, naturalmente. Nelle 6 partite di Europa league il Milan ha segnato la bellezza di 18 gol subendone 3, nelle 7 di campionato ne ha subiti 10 segnandone 10. Ancor più vistosa la differenza tra le 4 vinte e le 3 perse: nel primo gruppo 10 gol fatti e 2 subiti, nel secondo 8 subiti e uno solo fatto. Sembrano due squadre di opposto spessore e invece è solo la differenza tra rivali di cifra tecnica identica (Lazio), più bassa (Samp) o superiore (Roma).
La risposta di Montella, che già domenica sera ha trovato quasi pieno il bicchiere vuoto invece per due terzi, è stata la seguente: è solo una questione di tempo, ce la faremo. E i suoi dati sono stati altri: 1) il cambio di sistema di gioco dopo un anno vissuto col 4-3-3 che richiede addestramento e adattamento di alcuni esponenti con caratteristiche particolari (Bonaventura, Calhanoglu, Suso); 2) l'arrivo in ritardo della spina dorsale del nuovo Milan cinese testimoniata dalla prima presenza stagionale così scandita: Bonucci (17 agosto), Biglia (10 settembre), Kalinic (17 settembre), tutti gli altri 7 (Conti è ko) sono invece arrivati in ritiro il 5 luglio, al primo giorno di preparazione. Come si intuisce da questa pioggia di numeri, il Milan non ha molto tempo da spendere, Montella meno ancora visto che alla ripresa c'è il derby e a fine ottobre la Juve, mentre il tecnico vorrebbe essere circondato da minore pessimismo cosmico.
A proposito di preparazione, nel summit di ieri che è durato molto più di un pranzo di lavoro, si è discusso anche della casella lasciata libera da Marra. Sembra sia in atto una sorta di casting.
La novità, che dovrebbe essere invece una caratteristica scontata, è la seguente: nel curriculum del prescelto ci devono essere molte stagioni vissute in un club abituato al doppio circuito, campionato più coppe. Anche perché giocando ogni tre giorni, gli spazi per curare una preparazione fisica sono ristretti, come si può capire facilmente. Piuttosto in questi casi è fondamentale l'addetto al recupero degli infortunati.