Gattuso aveva bisogno di risposte, se n'è tornato a casa dalla trasferta in Lussemburgo con molti dubbi e pochissime certezze. Aveva bisogno di poter capire su chi, tra le seconde linee, poteva contare; ma aveva anche bisogno di testare l'intesa di Higuain con il resto della squadra e vedere la crescita di mentalità tra chi gioca meno. Di risposte positive se ne sono viste ben poche nella gara di Europa League contro il Dudelange, vinta per 1-0 solo grazie ad un gol dei Pipita giunto dopo un'ora di pochissimo gioco e ancor meno intensità.
Un primo tempo da incubo e una ripresa a corrente alternata contro i modesti lussemburghesi non possono far sorridere Gattuso. Il tecnico l'aveva ammesso, alla vigilia della sfida: voleva sperimentare, trovare un'amalgama ad una squadra che ancora tale non appare. Ma tra le seconde linee soltanto Bakayoko e Caldara hanno dato qualche segnale positivo: il primo ha corso e tentato spesso l'ingresso in area, con fortune alterne. Il secondo, invece, è apparso a suo agio al fianco di Romagnoli, anche se la qualità dell'avversario non può di certo spingerci in un giudizio netto. A far rabbrividire, però, è stata la mancanza di fame dei rossoneri: remissivi nel primo tempo, quasi in balìa del ritmo dei padroni di casa. Mai in affanno, con Reina inoperoso, ma mai veramente pericolosi.
E la sfida, dunque, non poteva che risolverla quel giocatore che non ha bisogno di particolari indicazioni tattiche o motti motivazionali, Gonzalo Higuain. Prima ha scaldato le mani a Frising su assist di Laxalt (50'), poi è andato a segno sull'unica, degna, azione creata dai rossoneri: Mauri in profondità, taglio di Castillejo e rete dell'argentino: 1-0 e tutti a casa. Poco, troppo poco per un Milan che spesso è stato etichettato come la formazione che gioca il miglior calcio in Italia e che, a detta di addetti ai lavori, potrebbe addirittura fregiarsi del titolo di anti-Juventus: No, siamo ancora lontani, aveva ribadito giorni fa Maldini. E stante quanto visto in Lussemburgo non gli si può di certo dare torto. Anzi, se fosse entrato il tiro di Stolz al 90' forse staremmo parlando anche di altro, di una vera e propria catastrofe.
Ora il Milan e Gattuso saranno chiamati all'immediata riscossa, già nella
sfida di dopodomani a San Siro (ore 18) contro l'Atalanta. Dove bisognerà dimostrare che i giocatori in questa rosa sono da Milan e che hanno imparato come servire al meglio Higuain: cose che non si sono viste in Lussemburgo.
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