Milano più vicina all'Europa che torna a ridere e si diverte anche nel basket dopo la zampata rossonera. Vero che tutte le passioni esagerano, ma fra zucchero e catrame, come cantava Dalla, la città dei palazzi fantasma ha ritrovato almeno l'Olimpia Armani da combattimento, che come il Milan doveva avere nel suo Dna la grande competizione.
Battere i tedeschi del Bamberga non vuol dire ancora niente, ma il modo per arrivare fra le 16 del torneo conforta perché è arrivata una certezza: con la difesa, in attesa che l'attacco si purifichi dall'egoismo, si può andare avanti. Certo Fenerbache Istanbul del feroce Obradovic, CSKA Mosca di Ettore Messina, Barcellona, l'imbattuto Real Madrid, come del resto i campioni in carica dell'Olympiakos, sembrano ancora lontane, certo più di Galatasaray, Maccabi, Kuban e il Vitoria del non rimpianto Scariolo, le altre già qualificate ad un turno dalla fine delle qualificazioni su 10 partite.
L'Emporio che ne ha vinte cinque su nove, sta creando una mentalità diversa di squadra e deve ancora inserire i lungodegenti Gigli e Kangur che domani sera a Pesaro, nel posticipo del campionato, dovrebbero avere lo spazio mancato a Desio contro i tedeschi. Milano ha bisogno di punti in trasferta nel torneo nazionale dove resta comunque favorita anche se in ritardo di classifica e l'ultima in graduatoria non dovrebbe preoccupare considerando l'euforia per il primo obiettivo di stagione centrato in anticipo.
I ministri della difesa sono Moss, Melli e Chiotti felici di aver trovato in Lawal il guardiano di porta che non riusciva ad essere l'infortunato Samuels, più completo in attacco, e con il suo rientro Luca Banchi, il vero grande architetto della nuova Olimpia, avrà la squadra sognata.
Nella città che ha affidato a tre toscani le sue migliori squadre sportive l'uomo che ha guidato Siena al titolo l'anno scorso deve ora trovare una soluzione per innescare al meglio le punte Langford e il giovanissimo capitano Alessandro Gentile, due matamoros che troppo spesso tirano quando "se la sentono" anche se la squadra è sbilanciata, ma è certo che con il recupero mentale di Jarrels, altro attaccante, non un regista classico nell'eterno rimpianto di una città che ancora si sogna Mike D'Antoni, le cose sembrano andare un po' meglio e l'opaco Haynes sembra già con la valigia in mano.
Non gioca bene l'Emporio, ma sa battersi.
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