Mosca 1980. I pugni di Oliva sono d’oro. Caruso: "È un fiore germogliato nel nulla"

Nell’ultima giornata dei Giochi il pugile napoletano sconfigge il superleggero Konakbaev e dopo 16 anni restituisce all’Italia una medaglia, l’ottavo oro per l’Italia a Mosca. Caruso: «La boxe italiana torna a fregiarsi di un titolo anche se ormai è povera e mediocre».

La pagina sportiva del Giornale che celebra la vittoria di Patrizio Oliva
La pagina sportiva del Giornale che celebra la vittoria di Patrizio Oliva

Patrizio Oliva, napoletano, oggi 57enne, è uno dei migliori pugile della Storia della nostra boxe. Ha conquistato l’Oro olimpico a Mosca nel 1980 nella categoria Superleggeri, poi da professionista è stato campione del mondo sempre nella stessa categoria. È stato commissario tecnico della Nazionale Olimpica ad Atlanta 1996 e Sydney 2000, oggi è istruttore degli allenatori di pugilato per la federazione mondiale Aiba. Così Alfio caruso sul «Giornale» racconta il suo oro a Mosca.. «All’annuncio dello speaker siamo in parecchi a balzare in piedi: la medaglia d’oro di Patrizio Oliva ci coinvolge affettivamente. Tutte le medaglie delle Olimpiadi sono belle e sofferte, diciamo però che questa di Oliva ci è tra le più care. Costruita giorno dopo giorno, premia un ragazzo genuino, spontaneo, dotato di una simpatia istintiva. Sorridente e cortese ha interpretato l’avventura dei Giochi alla stregua di una corsa a tappe offrendo gradualmente il meglio del proprio repertorio (...) Appena sentito scandire il proprio nome, il commesso della filiale di Napoli della Banca di Calabria è caduto in ginocchio, poi rialzato di peso nell’abbraccio frenetico del commissario tecnico. Il verdetto dei giudici è stato nettissimo: 4-1 (...) Dodici anni dopo l’ultima medaglia (bronzo di Bambini nei massimi a Città del Messico, sconfitto in semifinale da un certo Foreman) e addirittura sedici anni dopo le ultime vittorie (Pinto e Atzori nel 1964 a Tokio), la boxe italiana torna a fregiarsi di un alloro olimpico che tuttavia non muta il quadro generale estremamente mediocre.

Oliva è un fiore germinato spontaneamente sul quale pochissimi possono accampare meriti e pretese. Oliva ha messo in piedi il suo personale miracolo da solo, accoppiando alle doti naturali il meglio della razza dalla quale proviene».Alfio Caruso (3 agosto 1980)

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica