Luca Talotta
Dici Olanda e subito pensi allo squadrone del calcio totale, quello capace di incantare il mondo intero per poi, però, ritrovarsi con lo zero nella casella dei trofei conquistati a livello internazionale. Oppure a quello del trio di casa Milan, vincitore di tutto con Sacchi in panchina. E poi c'è l'olandese atipico, Frank De Boer, che in poco tempo ha imparato una lezione sacra nel calcio di oggi, soprattutto quello italiano: per vincere conta non prenderle. E avere una grande difesa.
E così, da quel disastroso esordio a Verona (0-2 dal Chievo), lentamente è stata trovata la quadratura del cerchio, con una difesa che nelle ultime due gare ha subito solo un gol, peraltro dovuto ad una giocata estemporanea di Alex Sandro, contro la Juventus: «La verità è che quando si cambia e si arriva in un altro Paese e in un nuovo club bisogna dimostrare qualcosa di nuovo ha esordito De Boer, presentando la sfida di oggi contro il Bologna ma è passato poco tempo dal mio arrivo, non posso cambiare tutto nel giro di poco».
Sarà, ma sicuramente l'aver reso immacolata per la prima volta in stagione la porta di Handanovic è già un traguardo. Perché questo non accadeva dallo scorso aprile, 2-0 al Napoli. Ora, contro i felsinei, la truppa di De Boer è chiamata a confermare quanto di buono fatto vedere finora, perché per restare in alto serve una granitica solidità difensiva: «Ma non basta questo periodo di lavoro per raggiungere il massimo livello, ci vuole ancora del tempo prosegue De Boer i giocatori stanno capendo molto di più adesso, era normale incontrare qualche difficoltà all'inizio. Ansaldi? Sarà titolare, ma non giocherà tutta la gara».
Sicuramente, tra le note positive dell'ultimo periodo, le tre vittorie consecutive e i dieci punti conquistati in nove giorni; numeri da capogiro per chi, in fondo, l'etichetta di pazza se l'è data da sola. Ad Empoli, inoltre, per la prima volta in stagione l'Inter non è andata sotto e in venti minuti aveva chiuso la gara. La sfida di oggi contro il Bologna (ore 15) sarà un banco di prova molto importante: perché la squadra di Donadoni è in salute, ha un solo punto in meno dell'Inter e messo in seria difficoltà il Napoli di Sarri, prima di soccombere negli ultimi minuti: «Dobbiamo essere noi la squadra in controllo del gioco prosegue il tecnico olandese la mia filosofia è questa. Jovetic? È un'opzione molto buona».
Non convocato Brozovic, che potrebbe rientrare giovedì per la gara di Europa League contro lo Sparta Praga, c'è attesa per vedere all'opera Gabigol: «Sarà integrato gradualmente, prima dovrà apprendere la nostra filosofia» ha tagliato corto De Boer.
Il quale, invece, farà ancora una volta grande affidamento su Icardi; il capitano ha già messo a segno sei gol: «Un grande professionista. Ha colpito me e tutta la squadra ha concluso De Boer, che non vuole però parlare assolutamente di Inter da Scudetto in questo momento non è una cosa importante».
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