Il Napoli adesso è stanco. Sbagliati i calcoli di Sarri?

Gioca solo una sfida a settimana, ma non vince più. Il San Paolo ci crede ancora: 50mila per il Chievo

Il Napoli adesso è stanco. Sbagliati i calcoli di Sarri?

Napoli - Un grazie ai cugini per aver tentato di metter su una storica alleanza ma nessuno credeva al miracolo. Tanto meno Sarri, che all'ora in cui gioca la Juventus di solito porta a spasso il cane o fa altro. Ieri era in campo per l'allenamento, meglio per lui, il fegato gli sarebbe venuto amaro. Di sicuro avrà sorriso nell'ascoltare le parole dell'ad juventino Marotta, che ha giustificato la mazzata in Champions con le differenze di fatturato. Le stesse motivazioni per le quali mezza Italia ha deriso Sarri quando ha spiegato le ragioni del distacco tra Napoli e Juventus.

Che oggi è di sette punti, aspettando proprio che gli azzurri scendano in campo al San Paolo contro il Chievo. Gara sulla carta non impossibile ma che nessuno etichetta come una passeggiata, perché se è vero che Allegri temeva un possibile contraccolpo psicologico nella trasferta in Campania, è altrettanto vero che il Napoli non ha il morale alle stelle, perché il pareggio di Sassuolo non è stato metabolizzato ma soprattutto perché la stanchezza c'è e si nota. Strana la metamorfosi partenopea: più o meno usciti di spontanea volontà da tutte le coppe, gli uomini di Sarri hanno perso la testa della classifica senza più conquistarla proprio quando hanno dovuto gestire la settimana tipo, senza impegni extra. Le statistiche raccontano che tra Roma, Inter, Genoa e Sassuolo è stata vinta una sola gara, in totale cinque punti sui dodici a disposizione: pochi per una squadra che corre per lo scudetto. Il match di oggi dovrà raccontarci proprio questo, se cioè si è trattato di crisi passeggera o se la primavera coincide con una crisi profonda, anche questa un'ipotesi che nessuno prendeva in considerazione perché proprio l'arrivo della bella stagione di solito fa volare le formazioni di Sarri.

Bisognerà dare una risposta ai 50mila del San Paolo che, a differenza di qualche calciatore, sono gli ultimi a mollare: tanti per una gara di scarso richiamo.

Scelte di formazione più o meno obbligate, con Diawara e Chiriches al posto degli squalificati Jorginho e Albiol e poi ci sarà da vedere se finalmente l'allenatore allargherà il concetto di turnover: Milik scalpita e ha dimostrato di essere in ottima condizione, al contrario di Mertens e Insigne, i più deludenti delle ultime settimane. Maran si affida invece al fattore ex: scalpitano Giaccherini, scopertosi goleador dopo aver lasciato Sarri, e Inglese, promesso sposo degli azzurri ma da sempre incerto sul trasferimento.

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