Chissà se Maurizio Sarri, che avrebbe voluto stupire oltre Manica, ha dei rimpianti sulla scelta, ora che i tifosi del Chelsea hanno abiurato - e perfino insultato e deriso - il suo dogma tattico. Di sicuro il suo successore sulla panchina del Napoli, Carlo Ancelotti, non può essere contento dei risultati conquistati nei primi mesi alle pendici del Vesuvio.
Il primo è sull'orlo dell'esonero e la spallata decisiva potrebbe dargliela domenica - nella finale di Coppa di Lega inglese - il suo amico Guardiola, al quale aveva mancato di riguardo non stringendogli la mano dopo il 6-0 incassato in Premier. Il secondo è solo all'inizio di un progetto che necessita di rinforzi di rilievo internazionale, ma rischia lo «zero tituli» alla prima stagione con uno scudetto di nuovo sulla strada per Torino e una Coppa Italia mollata troppo presto.
Il coro della curva dei Blues «Fuck Sarriball» ha di fatto sancito la spaccatura definitiva tra i supporter del Chelsea e l'allenatore toscano. Un evento più unico che raro, visto che i tifosi in passato avevano continuato a sostenere altri tecnici italiani come Di Matteo e Conte anche in periodi di difficoltà. «Ero preoccupato per la panchina quando allenavo in C2 in Italia, non ora», così Sarri dopo lo 0-2 con lo United costato l'eliminazione dalla Fa Cup: terza sconfitta, con zero gol segnati e 12 al passivo, nelle ultime cinque gare. Lo «strano» matrimonio tra Sarri e Abramovich non è mai decollato, come per la verità non era mai decollato quello con De Laurentiis a Napoli. Di sicuro il patron russo del Chelsea ha licenziato allenatori per molto meno. «Non lo sento mai, non so cosa aspettarmi: all'inizio della stagione il mio calcio funzionava, ora devo capire i motivi per cui non funziona più», così il tecnico che rischia di chiudere in anticipo la sua ambiziosa avventura. Nonostante vanti una media punti superiore a quella del vincente e pure scaricato Conte.
A Napoli le «vedove» di Sarri iniziano a fare i conti. La nuova creatura azzurra di Ancelotti mostra qualche crepa. Il tecnico emiliano non cerca alibi, ma se la truppa continua a giocare più o meno bene a seconda delle circostanze fatica sempre terribilmente al momento del dunque. Quel problema del gol perduto (appena tre all'attivo in 6 partite del 2019 nonostante un numero sempre alto di occasioni create) è il primo punto di un bilancio in rosso. Rispetto all'era Sarri mancano 10 punti - di questi tempi l'anno scorso il suo predecessore stava davanti alla Juve - e 12 gol. «Sotto porta abbiamo difetti da correggere», così Ancelotti che con un organico quasi invariato ma maggiormente ruotato sta facendo peggio della stagione da record in campionato 2017/18 (91 punti al traguardo).
Il dato dei 18 legni colpiti - nessuna squadra nei Top 5 campionati europei ha fatto peggio - è da tenere presente, ma non può mitigare la delusione dei tifosi. Che hanno iniziato a disertare il San Paolo.Difficile dire chi ha fatto la scelta migliore tra i due. Ma la scommessa di Ancelotti è ancora viva, quella di Sarri rischia di essere già esaurita.
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