Benitez voleva un gol «legale» in più degli avversari, ne ottiene tre. Anche troppa grazia sotto gli occhi di Diego Maradona, che tornava al San Paolo per la prima volta dopo otto anni e mezzo e non voleva perdersi la sfida che poteva regalare la finale al Napoli. Così se in campo è Napoli-spettacolo, in tribuna è l'ex Pibe de Oro - seduto al fianco del patron De Laurentiis - a mandare lo stadio in delirio e a regalare divertenti esultanze a ogni gol degli azzurri.
Il maestro Rafa infligge una severa lezione all'allievo Rudi, chissà se ora gli offrirà una cena come promesso. L'irrefrenabile voglia di «titulo» premia lo spagnolo, che ha già una bacheca carica di trofei, e un Napoli più che mai determinato a mettere le mani sulla seconda finale di Coppa Italia (si giocherà a Roma il 3 o il 7 maggio, dipenderà degli impegni europei degli azzurri e della Fiorentina) in tre anni: dal 1962 non eliminava dal torneo i giallorossi. Per la Roma sfuma il primo obiettivo stagionale, con la consapevolezza di aver fallito anche la seconda partita importante della stagione: tre gol li aveva incassati solo a Torino a gennaio e quello fu uno stop pesante alle speranze da scudetto, ieri invece è sfumata la seconda finale di fila nella manifestazione.
L'ultima volta di Diego a Fuorigrotta era stata nel 2005 per la partita di addio al calcio di Ciro Ferrara. Maradona aveva già assistito alla sfida di campionato all'Olimpico, che all'epoca - era il 18 ottobre scorso - valeva il primo posto in classifica ma non portò bene agli azzurri. Stavolta invece l'esito è diverso, nonostante un buon inizio della Roma. La parata di piede di Reina - che rischia anche di infortunarsi - su Destro dopo nemmeno tre giri di lancette risulta decisiva. Per mezz'ora la squadra di Garcia gestisce con personalità la pressione del Napoli e avrebbe ancora la possibilità di passare in vantaggio con Gervinho e Ljajic.
Il vantaggio della squadra di Benitez arriva però improvviso e sul primo errore di Bastos, per la prima volta titolare viste le condizioni precarie di Maicon: il brasiliano con passaporto francese sbaglia l'anticipo su Hamsik, Maggio ha spazio per pennellare un cross che Callejon manda in rete di testa. Quattordicesimo gol per lo spagnolo di Motril, mai così bene a livello realizzativo nemmeno ai tempi del Real. La strada è spianata, Hamsik prova a sorprendere l'ex De Sanctis (qualche fischio per lui), Ljajic cerca il pari.
Avvio di ripresa del Napoli al fulmicotone: Higuain corona il sogno di segnare un gol davanti al suo idolo Diego (18 reti in stagione per l'argentino), Jorginho smarcato in area da Mertens sigla il tris.
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