Napoli-Juve poi è nebbia E buttiamo la tecnologia

Napoli-Juve poi è nebbia E buttiamo la tecnologia

Finisce l'anno e avrei voglia di buttare via qualcosa spacciato per serio e rivoluzionario. Direi il VAR che non ha risolto le sviste degli arbitri e dei loro assistenti ma sta viziando il gioco, il suo sviluppo, la sua filosofia, il suo spirito. La tecnologia non è un problema ma è nelle mani di giudici pavidi e mediocri e nessuno osa scrivere e parlare più di sudditanza. Indietro non si torna, la Fifa se la gode spacciando per successo mondiale un esperimento che mai e poi mai verrà realizzato nelle nazioni africane o affini. Attendo il giudizio dell'International Board sul mondiale in Russia ma Infantino ha lo stesso potere oscuro di Blatter, dunque, tutti in riverenza. Il VAR e le sue scorie vanno raccolte e migliorate ma non accettate a prescindere, per cortigianeria politica ed elettorale.

Riassunto di San Silvestro: dietro il Napoli e la Juventus c'è la nebbia. La squadra di Sarri ha concluso un annus mirabilis, in punti e in gioco. Il titolo di campione di inverno riempie la pancia dei tifosi ma non dei calciatori che sanno benissimo che nulla significhi. La Juve a Verona ritrova la gioia, nel senso di Dybala e tiene il passo della capolista, la loro è fuga per la vittoria. L'Inter, invece, non vince più, Spalletti pensi agli spaventati, i suoi, piuttosto che agli spaventatori e aggiorni il proprio dizionario stravagante e infantile. Lazio accademica ma punto pesante, la Roma si fa di nuovo male, pareggia con il Sassuolo, perde il treno delle prime, spreca occasioni e smarrisce, forse mai ha trovato, Schick.

Pareggino del Milan a Firenze, vista la premessa della canna del gas, il punto per Gattuso è ossigeno puro. Ultimo giorno celebrato al massimo, nel senso da Massimo Oddo e Massimo Coda.

Cinque vittorie consecutive per l'allenatore laureato in scienze giuridiche, economiche e manageriali dello sport, che ha restituito il football all'Udinese ripresasi dalla bambola di Del Neri; prima vittoria in serie A del Benevento con il gol di Coda che, dopo aver fatto il giro d'Europa tra Svizzera, San Marino e Slovenia, diventa l'idolo di Benevento anche se una settimana fa il suo procuratore, Galli, aveva annunciato la partenza del suo assistito a gennaio, per colpa dell'allenatore De Zerbi. Miracoli delle chiacchiere. Il calcio è bello perché è vario, a volte a-var-iato. Comunque, buon anno.

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