Napoli Giorno di vigilia della sfida con la Lazio ma ieri si parlava ancora del caso Koulibaly. Veleni postumi di una questione che ha lasciato sconcertati città, squadra e club, ecco perché Ancelotti il richiamo alla normalità (leggasi concentrazione) l'ha fatto a modo suo: niente conferenza stampa, rifinitura blindata e ripristino del ritiro pre gara. C'è da mettere in piedi un undici competitivo, decimato da squalifiche e infortuni: lo stesso Koulibaly in difesa, Allan e Hamsik a centrocampo, Insigne in attacco, con Albiol e Mertens non al top ma pronti a sacrificarsi per il bene della truppa.
Si pensava di recuperare almeno il gigante della difesa perché senza Kalidou sarà tosta limitare la forza d'urto dei laziali. «Provo vergogna per il nostro sistema calcio, ancora una volta è stata punita la vittima e non il carnefice. Koulibaly è stato umiliato» ha accusato De Laurentiis e le successive parole dell'avvocato Grassani hanno tracciato un quadro abbastanza desolante della vicenda: «Ho provato imbarazzo al posto del giocatore, la sua deposizione è stata commovente» ed effettivamente deve esserla stata per davvero se Sandulli, presidente della Corte di appello federale è arrivato a «manifestare massima solidarietà al ragazzo ma il rispetto delle regole è dotto e le regole non possono essere cambiate dai giudizi».
Giusta o sbagliata che sia, la vicenda Koulibaly ha avuto soltanto un risvolto positivo tra le mura di Castel Volturno: quello di ricompattare l'ambiente intorno al franco-senegalese e soprattutto alla squadra, alla vigilia della ripresa del campionato. «Abbiamo il dovere di tenere testa alla Juventus nonostante i nove punti di svantaggio, ho fiducia nella mia squadra perché non ci siamo ancora espressi al cento per cento» è stato l'unico concetto reso da Ancelotti all'esterno, ben consapevole di quanto sia fondamentale sacrificarsi e fare bottino questa sera.
Non tanto perché siamo alla prima di ritorno piuttosto per il fatto che mai nella sua gestione partenopea il tecnico ha dovuto fronteggiare una simile emergenza di formazione: si aspetta dunque una risposta forte, un segnale di grande maturità da trasmettere prima a sé stessi e poi al campionato.Per riuscirci, Ancelotti manderà dentro Maksimovic in difesa, Zielinski e forse anche Diawara a centrocampo, mentre lo zoppicante Mertens in attacco farà coppia con Milik con i soli Ounas e Verdi pronti a subentrare.
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