L'Osservatorio del Viminale sulle manifestazioni sportive ha deciso che domani, sabato quindici di ottobre Duemilasedici, i residenti del Lazio non potranno assistere alla partita di calcio tra Napoli e Roma. Vietata la vendita dei biglietti, stadio San Paolo riservato in esclusiva ai tifosi del Napoli, eventuali fans romanisti potranno infiltrarsi, travestiti, mascherati, frenando tifo e passione per la squadra giallorossa. E' il paradosso del nostro calcio, è la vergogna del sistema Italia, di uno Stato, dunque di un governo, incapace di controllare, di disciplinare, di impedire gli accadimenti a rischio che hanno macchiato alcune partite di calcio ma, si badi bene, all'esterno degli stadi, come l'omicidio di Ciro Esposito, per l'appunto legato alle tifoserie napoletane e romaniste ma in occasione di una sfida diversa, Napoli-Fiorentina, finale di coppa Italia.
E' l'umiliazione di un gioco senza che né la federcalcio, né la Lega, né il Coni abbiano emesso un respiro, non dico un comunicato, reagendo, appellandosi, invece accettando l'imposizione del Viminale, tollerando che questo sport sia sotto schiaffo non tanto degli ultras, tutti riconoscibili e riconosciuti, ma di norme, leggi e regolamenti pensati, scritti e imposti da chi, poi, ha il privilegio, al secolo la faccia di bronzo, di presentarsi nelle tribune, godendo di biglietti o tessere omaggio. E' la logica politica che batte la logica e basta, è lo Stato che interviene per limitare e non controllare.
Le curve vuote sono la resa, la sconfitta, lo stadio San Paolo senza il popolo romanista è l'ammissione di una incapacità. Napoli e Roma sono due club iscritti alle coppe internazionali, entrambe alla fase iniziale della Champions league, poi la Roma è scivolata nel l'Europa League; il loro censo, riconosciuto a livello internazionale, viene delegittimato dalla decisione dell'osservatorio del Viminale. L'Italia chiede ma non ottiene, o meglio rinuncia all'organizzazione dei Giochi dell'Olimpiade e poi chiude in prigione i tifosi, proprio della squadra della capitale. Dove sta l'errore? Dove è l'equivoco? E', piuttosto, la spudoratezza o l'ignoranza di chi continua a pensare di risolvere il problema della violenza tenendo serrati gli ingressi delle curve negli stadi. Stadi vuoti, semideserti, immagine malinconica e deprimente, ogni week end, rispetto agli impianti gremiti della Premier, della Bundesliga, della Liga spagnola, dovunque si giochi il football, dovunque i delinquenti sono stati emarginati e comunque combattuti ma con lo stadio libero, aperto a tutti. Napoli-Roma è già decisiva per la corsa allo scudetto, curioso il derby di pensieri e parole tra i due toscani, Sarri e Spalletti, non ci sarà Milik, forse giocherà Totti, per fortuna in campo vanno i calciatori, le squadre.
Il resto è pioggia acida che sta rovinando il
nostro football, i soliti noti, arroganti, ordinari dirigenti spacciati per grandi imprenditori, continuano a litigare nelle loro assemblee condominiali, per qualche euro in più, mentre l'Europa ci guarda con rabbia e pietà.
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