Marcello Di Dio
nostro inviato a Napoli
C'era una volta la giostra del gol, ovvero una squadra che faceva spettacolo, creava occasioni e segnava almeno tre reti a partita. Oggi quella squadra non c'è più e lo 0-0 con la Fiorentina - già il terzo stagionale - chiude i dieci giorni vissuti alla rovescia dai partenopei e non fa uscire il Napoli dalla piccola crisi di stagione. Quando manca il ritmo e la continuità, come adesso che le gambe non girano più al massimo, la truppa di Sarri dimostra di essere una squadra normale. E se i movimenti restano gli stessi, pur con alcuni importanti elementi in meno (vedi la cerniera di sinistra orfana dell'asse Ghoulam-Insigne, entrambi fermi ai box), il prodotto no. Niente vetta riconquistata, dunque, nonostante il risultato a occhiali dello Stadium di Torino avesse dato agli azzurri una ghiotta occasione di riprendersi il primato. Gli appena due gol segnati - di cui uno inutile - nelle ultime quattro gare tra campionato e Champions sono lo specchio del momento azzurro. E la marcia in meno nella manovra dà come risultato una bella trama incompiuta. In vetta la frenata è stata generale, ma quella del Napoli fa più notizia per quanto di buono ha mostrato la truppa di Sarri fino a 40 giorni fa.
Il tecnico fatica infatti a trovare soluzioni alternative a un gruppo che dalla notte europea con il City, quando il ginocchio di Ghoulam fece crac, ha perso sicurezze. Tolto un pezzo importante dell'ingranaggio, il motore ha iniziato a battere in testa. E gli altri pezzi ne hanno risentito, soprattutto il bomber Mertens ormai a secco da un mese e mezzo in campionato. Per non parlare di capitan Hamsik a cui il primato di Maradona da raggiungere sta diventando un incubo. Se poi non ci sono nemmeno i lampi di Insigne, ecco che la strada è in salita.
«Ho visto qualità e determinazione nel secondo tempo - così il tecnico azzurro - dopo che nel primo eravamo troppo nervosi e contratti per il risultato da conquistare». In effetti il Napoli dei primi 45' fa appena un tiro in porta e non calcia neppure un corner, mentre la Fiorentina - ben organizzata in campo da Pioli - ha perfino rischiato di passare in vantaggio. Lo spartito classico degli azzurri si rivede nella seconda parte, ma l'orchestra suona in maniera stonata e poco lucida. Qualche tiro in più, due interventi di Sportiello, uno dei quali devia sul palo la conclusione di Zielinski, con una Fiorentina abile a non perdere mai l'equilibrio.
«Se avessimo vinto 1-0, oggi parleremmo di un Napoli ritrovato - sottolinea ancora Sarri, incapace di far sterzare una nave che sembra aver perso la rotta -. Giocano sempre gli stessi perchè ci sono mancate le rotazioni di Milik. E alcuni elementi difficilmente si possono sostituire. Stanchezza? I dati fisici sono migliori ora di ottobre, quando vincevamo sempre. Mentalmente abbiamo un mese in più di tensione rispetto agli altri a causa del preliminare di Champions che ha portato un maggiore stress psicologico».
Dopo i campi non degni della serie A e i troppi impegni delle nazionali, ecco ora l'alibi dell'impegno europeo iniziato prima degli altri. «Ma non siamo diventati scarsi all'improvviso, dobbiamo solo ritrovare la fiducia che avevamo all'inizio - sottolinea Koulibaly -.
La Fiorentina è una squadra tosta, per noi oggi è un punto guadagnato». Lo scudetto resta un obiettivo possibile, Sarri dovrà essere bravo a cambiare pelle al suo Napoli. «Dobbiamo andare avanti senza ascoltare niente e nessuno...», così il tecnico.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.