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Napoli show: Spalletti, il riposo funziona

Dopo il biennio sabbatico, Luciano è rientrato alla grande in campionato

Napoli show: Spalletti, il riposo funziona

Dal libercolo (non è in commercio) degli aforismi di Luciano Spalletti: «Non sono più bravo di chi mi ha preceduto, ma sono diverso». Va detto di lui e va detto di questo Napoli. Il biennio sabatico, dovuto al ricco contributo dell'Inter, probabilmente lo ha ispirato nelle idee. Non a Caso Renzo Ulivieri, docente istituzionale degli allenatori italiani, ha preparato per i suoi allievi di Coverciano, siano De Rossi o Del Piero, una lezione sul primo tempo di Napoli-Juventus. Ne ha intravisto soluzioni modernissime nel gioco che gli «garba per varietà e pericolosità».

C'è qualcosa di nuovo oggi nell'aria del campionato e l'ispirazione Spalletti contribuisce a renderla frizzante. Magari meno contorto nel parlare e più chiaro nel far giocare. Non è detto che gli anni sabatici servano, ma il mister testa lucida negli ultimi 7 anni ha fatto collezione di entrate e uscite, con sosta ai box. Probabilmente, essendo un amante della viticultura, si è raffinato nella capacità di migliorarsi, magari ragionare sul carattere suo e sulla caducità delle vicende, in attesa del vino migliore.

Ed, in effetti, questo Napoli non è molto di più di quello passato, ma è migliore. Come il tecnico: fino a prova contraria. Magari Osimhen in buona salute aiuta a far la differenza, ed è probabile che, finchè il presidente se ne starà tranquillo, anche la squadra ne trarrà vantaggio.

Sapete com'è: AdL è una miccia a fuoco lento. Però tutto questo non impedisce a Spalletti e ad un Napoli uguale, ma diverso, di creare l'attesa. Conta essere nel gioco di testa della classifica, poi le posizioni cambiano di volta in volta. Ed era questa la mission per lo Spalletti redento. In fondo l'Inter è stata ingiusta con lui. Quella che ha vinto lo scudetto era migliore della sua. Con quel paio di giocatori in più, regalati a Conte, non sarebbe stato difficile far brillare un gioco che Spalletti gestisce e conosce meglio, nella interpretazione spettacolare, dell'ex tecnico nerazzurro. Ma gli è toccata la parte dei bischero.

Ora è tempo di rivincite.

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