Napoli e pali non vanno d'accordo, soprattutto tra Mertens (e anche Insigne) e i legni della porta del Chievo non corre buon sangue. Meno male che ci pensa Albiol a due minuti dal termine a scacciare l'incubo dal San Paolo perché il gran gol nel primo tempo del tifoso partenopeo Sardo aveva gelato l'intero stadio. Un Chievo ai limiti della perfezione, fino a quando le gambe hanno tenuto e un Napoli invece molle e indeciso a centro campo, con i costruttori di gioco che hanno mancato il compito loro assegnato. Inutile il gran darsi da fare del peperino Mertens, con un suo tiro che finisce sul palo esterno al 36' e un altro legno colpito con una gran punizione dal limite al 22' della ripresa (con Puggioni immobile e impotente a intervenire) e anche la traversa scheggiata da Insigne a cinque minuti dal termine quando ormai tutti gli schemi erano saltati e l'area dei clivensi si era trasformata in un Fort Apache con gli azzurri di Benitez all'assalto a testa bassa per riprendersi il risultato. Sforzo inutile perché con lo spuntato Higuain (cosa s'è mangiato al 26' a porta completamente vuota su assist di Callejon!), lo stesso Callejon con la mira sballata e un Hamsik che, al rientro, ha dimostrato di non avere i 90' nelle gambe, rivelandosi quasi inutile nella costruzione delle azioni, il peso della squadra non poteva calare sul solo Mertens.
Anche la difesa azzurra ha qualcosa da farsi perdonare perchè nello scambio tra Thereau e Sardo che ha portato al vantaggio del Chievo, si è fatta trovare impreparata e ferma.
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