Il Napoli vince e saluta il cinese Hamsik

Ancelotti ritrova la squadra, Milik-Insigne due gol in un minuto. E lo slovacco se ne va

Il Napoli vince e saluta il cinese Hamsik

Serviva una risposta, dopo l'eliminazione dalla coppa Italia ma soprattutto la pessima prestazione di San Siro contro il Milan. Ne sono arrivate tre. Tre squilli per ribadire che il Napoli non molla, nonostante i prematuri addii alla Champions e alla coppa Italia e nonostante gli 11 punti di distacco dalla Juventus in campionato. Ha trovato le risposte che cercava, la squadra di Ancelotti, ritornando bella e a tratti spettacolare, anche grazie ad una resistenza non proprio stoica della Sampdoria che sì ci ha provato ma senza impensierire troppo Koulibaly, monumentale, e compagni. Una Samp che non è nemmeno riuscita ad aiutare Quagliarella ad entrare nella leggenda. Il bomber si deve limitare a eguagliare la striscia record di Batistuta con 11 gare consecutive in gol, senza però riuscire a superararlo. Può bastare per il ragazzino che ha appena compiuto 36 anni, rientrato in Nazionale e che al San Paolo, dopo i veleni del passato, ha incassato soltanto applausi.

Non è solo il rotondo risultato, che compensa la scoppola dell'andata, a far felice il Napoli. Sono tante le risposte che Ancelotti cercava e che ha ritrovato. La reazione caratteriale in primis, il ritorno al gol di Insigne che in campionato era a secco dallo scorso 2 novembre, la prestazione di Allan che sembra davvero aver archiviato le voci di mercato. Non è lo stesso per Hamisk: per il capitano è a un passo l'approdo in Cina. Emblematico l'applauso del San Paolo (semivuoto a dire il vero, solo poco più di 15mila gli spettatori presenti) quando lo slovacco ha lasciato il campo, segno di un addio che si fa sempre più vicino, come ha confermato anche Ancelotti a fine gara. «C'è una trattativa in corso e dobbiamo valutare col giocatore. Se c'è l'esigenza da parte sua di fare un'altra esperienza, c'è la volontà di accontentarlo. Non nascondiamo niente, se ha questo desiderio sarà accontentato». 15 milioni al Napoli, 9, a stagione, al giocatore. Affare praticamente fatto.

La nota negativa di un Napoli bello, forse mai così bello come nel primo tempo. Tanto da spaccare la partita in soli due minuti. Al 24' quando Callejon crossa basso per Milik che tutto solo non ha problemi a fare 1 a 0 da due passi. Poi 60 secondi più tardi quando Insigne trova lo spiraglio giusto per fare il 2 a 0 in diagonale. Di fatto la partita finisce qui. Perché il Napoli ricade nel vecchio difetto di abbassare la guardia e di specchiarsi un po' troppo e perché la Sampdoria tenta di reagire, specie nel secondo tempo con gli ingressi di Saponara e Gabbiadini, ma sfiorando soltanto in un paio di occasioni la rete che avrebbe riaperto la gara. Ci va vicino Bereszynski con una rasoiata da fuori che sfiora il palo, ma la palla che esce di centimetri è il segnale che non è serata per la Samp.

Tanto che nel finale prima Koulibaly chiama Audero alla grande risposta dopo una giocata da attaccante puro, poi Verdi, appena entrato, chiude definitivamente la contesa su rigore assegnato grazie al Var per un tocco di mano di Andersen su tiro di Zielinski da fuori. «Mi aspettavo questa reazione», ha chiosato Ancelotti. Il campionato del Napoli continua con l'ottimismo che sembrava perso. Anche se Hamsik, il capitano, è pronto ad abbandonare la nave azzurra.

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