Dalla Nazionale a Napoli: Quagliarella alla terza vita in sette giorni da sogno

Il record di Batistuta, il compleanno, l'azzurro E oggi nel suo S. Paolo dopo il tacco dell'andata

Dalla Nazionale a Napoli: Quagliarella alla terza vita in sette giorni da sogno

La settimana da Dio di Fabio Quagliarella sta per finire. Ma perché finisca veramente da Dio, manca solo un piccolo tassello. Onorare al meglio il suo ritorno a Napoli, magari con il record assoluto di marcature in partite consecutive e con un risultato positivo contro le sua ex squadra. Non un dettaglio da poco ma per Super Fabio, ora come ora, nessun traguardo sembra irraggiungibile. La doppietta all'Udinese sabato scorso, il record condiviso con Batistuta di andare in gol per 11 gare consecutive, la festa per i 36 anni e infine, ieri, la convocazione in Nazionale. Toh, un altro ritorno. Perché per lui, il numero 27 che sta stupendo l'Italia, il capocannoniere del campionato, non è finita qui.

No, Fabio Quagliarella non vuole fermarsi. Tutto sembra scivolare via come la trama di un film in cui sta a lui scrivere la pagina finale, quella del lieto fine. Oggi tornerà nella sua Napoli, casa per lui che è nato a Castellammare. Lui che sognava la maglia azzurra, che è riuscito a vestirla e che ha dovuto lasciarla per colpa di quella storiaccia brutta di stalking che si è chiusa, con la condanna del suo persecutore e calunniatore, solamente lo scorso anno. Lui che per anni al San Paolo, la sua casa, è stato fischiato e accusato di tradimento e che ora riceverà invece soltanto applausi e ovazioni. Come merita. Perché il clima è cambiamento, completamente. Venuta a galla la verità è stata acclarata la bontà della persona oltre a quella, già nota a tutti, del calciatore. Quello che ha festeggiato il suo compleanno con gli amici e i compagni di squadra, cantando a squarciagola al karaoke canzoni di Rino Gaetano e Ligabue, senza sgarrare nell'alcol, nei dolci o nel cibo. Uno dei suoi segreti di elisir di lunga vita calcistica. L'altro, inevitabilmente, è il talento unito all'applicazione e alla volontà. Tanto che a 36 anni suonati si è meritato la chiamata in nazionale. Per ora Mancini lo ha premiato con uno stage ma non è detto che si chiuda qui la sua avventura azzurra, tutt'altro.

Ma non finisce qui, appunto. C'è un record storico da conquistare e una striscia positiva da proseguire per la sua Sampdoria che a suon di gol ha portato fino alle zone nobilissime della classifica. Un gol per entrare nella leggenda, un risultato positivo per rimanere lassù. Con questo Quagliarella si può. Napoli permettendo. La banda Ancelotti deve scrollarsi di dosso l'amarezza per l'eliminazione senza appello dalla coppa Italia e dimostrare che si è trattato solo di un episodio. Non il primo, peraltro, perché già nel bilancio di Carletto pesano l'addio anticipato alla Champions e la distanza ormai siderale dalla Juventus in campionato. C'è però da mantenere saldo il secondo posto per poi dedicarsi anema e core all'Europa League, per provare ad alzare un trofeo e per dare tutto un altro senso a questa stagione.

Ce n'è abbastanza per mettere pepe a questo Napoli-Sampdoria? Eccome. Se poi si aggiunge che all'andata i blucerchiati ne fecero tre agli azzurri non manca nulla.

Ah, Quagliarella segnò uno straordinario gol di tacco. Proprio lui, proprio con il suo Napoli. Ora di nuovo lì, nel suo san Paolo. Solo applausi per lui a caccia di record per non fermarsi mai e scrivere il lieto fine della sua settimana da Dio.

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