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Neymar nei guai: chiesti due anni di carcere

Travolto dalla bufera sugli illeciti del suo trasferimento al Barcellona. E l'Ue lo vuole espellere

Sergio Arcobelli

L'intricata telenovela dell'acquisto di Neymar dal Santos al Barcellona ieri si è arricchita di un nuovo episodio. E non arrivano buone notizie per il protagonista.

All'inizio, spesso, sono rose e fiori. Tutti sorridenti per il matrimonio del 2013 tra l'erede di Pelé, stesso talento e stessa squadra di provenienza, e il Barcellona: un'unione costata 57 milioni. Di certo, una cifra accettabile, visti i numeri da capogiro che circolano di questi tempi.

La trama, più avanti, si infittisce però di una cruda verità: la somma investita dal Barcellona per accaparrarsi il brasiliano non fu di 57, bensì di 95 milioni. Il tutto condito da contratti falsi firmati tra il club e la famiglia del giocatore.

Ieri l'ultima puntata, che vede il protagonista della storia e i suoi familiari alle strette. Da un lato la Procura che chiede una pena di due anni di reclusione per il calciatore brasiliano e per il padre, un anno per la madre e una multa di 1,4 milioni per l'azienda di famiglia. Dall'altra la DIS, il fondo societario che deteneva il 40% dei diritti di Neymar quando era un giocatore del Santos, che accusa il club spagnolo di avergli saldato una percentuale di gran lunga inferiore a quella che gli spettava e, per questo motivo, chiede una condanna a cinque anni di carcere per il giocatore, cinque al presidente del Barcellona Bartomeu (assolto invece dalla Procura), e tre al suo predecessore Rosell. Più un risarcimento tra i 159 e i 195 milioni di euro di danni. Una mazzata per il Barcellona che, già sanzionato per irregolarità sul mercato dei minori, si trova di fronte un'altra bufera.

«La DIS esige che Neymar jr non svolga più la professione di calciatore dentro l'Unione Europa» è la rivelazione di uno degli avvocati del fondo brasiliano. Una richiesta shock per il mondo del calcio, perché se solo si avverasse aprirebbe degli scenari clamorosi.

Una vicenda, comunque, che tra l'altro ricorda quanto avvenuto al fuoriclasse argentino e al padre, condannati a 21 mesi di prigione per frode fiscale.

Carcere che Leo ha evitato perché la pena era inferiore ai due anni, la stessa che viene chiesta dalla Procura per Neymar jr. Si salverà in corner?

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