Da Neymar a Romagnoli: quante stelle vittime delle nazionali

Si riaccende la polemica: le amichevoli internazionali danneggiano i club

Da Neymar a Romagnoli: quante stelle vittime delle nazionali

E adesso chi lo dice allo sceicco Al-Khelaifi? L'anno scorso ha speso più di 400 milioni di euro per acquistare Neymar Jr e Kylian Mbappé. Obiettivo: portare la Champions League a Parigi. Mercoledì il suo Psg gioca una partita decisiva per il passaggio del turno contro il Liverpool (nel girone del Napoli), ma i due gioielli potrebbero non scendere in campo. Il motivo? Si sono infortunati nelle partite amichevoli delle rispettive nazionali; Brasile e Francia.

Oggi il club transalpino ha diramato un comunicato stampa: Neymar ha un'elongazione agli adduttori, Mbappé una botta alla spalla. Saranno rivalutati tra 48 ore, ma la loro assenza nel big match di Champions sarebbe un dramma sportivo. Per loro, per il club... e pure per sponsor e televisioni: si aspettavano uno show stellare, potrebbero rimanere delusi.

Del resto la sosta non ha colpito solo la capolista della Ligue 1. Anche i club italiani escono malconci dal break per le nazionali. In particolare il Milan che ha perso capitan Romagnoli per una lesione al polpaccio sinistro: starà fuori un mese. Problemi in difesa anche per la Fiorentina: German Pezzella, colonna della retroguardia viola, si è infortunato alla coscia sinistra con l'Argentina: farà di tutto per rientrare il 1° dicembre nella partitissma con la Juve. Pure i bianconeri non ridono: il bosniaco Miralem Pjanic ha subito un affaticamento muscolare, mentre Sami Khedira si è girato una caviglia con la sua Germania. Sabato c'è Juve-Spal: Pjanic dovrebbe farcela mentre Khedira probabilmente salterà la sfida.

Conta i danni pure l'Inter: il terzino Vrsaljiko, già vittima di infortuni, si è fermato per uno stiramento con la sua Croazia. Salterà il Frosinone e forse pure la partita di coppa col Tottenham. E poi c'è la Roma: anche Manolas ha una caviglia malconcia dopo la partita tra Grecia e Finlandia, che potrebbe costargli Udinese e soprattutto Real Madrid.

Le due settimane di nazionali mettono sotto stress i giocatori. Cambiano i metodi di allenamento, e non a caso molti infortuni sono di natura muscolare. Inoltre i terreni di gioco sono spesso in condizioni non ottimali, vuoi per il clima rigido (soprattutto in Europa), vuoi perché le strutture di alcune nazioni meno ricche non sono proprio al top. E poi ci sono i viaggi: chi risponde a convocazioni oltre oceano, in America come in Asia o addirittura Oceania, si sottopone a uno stress fisico non indifferente.

A risentirne sono i club, che pagano cifre salate per acquistare e retribuire i calciatori. E a ogni sosta la polemica si riaccende: che senso ha bloccare i campionati per delle partite che hanno poco o nessun valore agonistico?

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