Il no che fa crescere. Como, cosa c'è dietro lo stop a Fabregas

Cesc voleva l'Inter. La proprietà l'ha bloccato: prima il loro progetto

Il no che fa crescere. Como, cosa c'è dietro lo stop a Fabregas
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Signori, per chi non l'avesse capito, ecco chi siamo noi.

Serve anche l'occasione giusta per chiarire il concetto e nessuna poteva essere migliore di questa. Ausilio è in volo verso Londra nella speranza di strappare il sì a Fabregas quando Suwarso fa capire al mondo che quel volo sarebbe stato vano: Cesc non si muove da Como.

Colpo di teatro, ma guai a liquidarlo solo come tale. Perché la prova di forza dei lariani, al cospetto della madama nerazzurra, vale titolo ma pure pezzo di fondo. Il Como fa sul serio, non sono solo flash puntati sulle star di Hollywood al Sinigaglia: Fabregas a campionato in corso era stato vicinissimo al Leverkusen, e anche alla Roma. Poi, d'accordo con il club, si è preferito pensare a un gioco al rialzo lì in riva al lago. Per costruire un progetto lungo sì, ma soprattutto vincente. Non è neanche questione di quote azionarie, che Fabregas detiene per circa il 4%, quanto proprio di ambizione. L'ex Arsenal, 38 anni da un mese, lo scorso 15 marzo appena dopo il 2-1 di Milan-Como aveva glissato col sorriso a chi gli chiedeva se la sfida successiva l'avrebbe vissuta sulla panchina opposta: «Chiamatemi perdente, sicuramente lo sono. Ho vinto tanto e perso tanto, ma se devo perdere, lasciatemi perdere così. Voglio diventare il migliore al mondo».

Tenersi un allenatore così, dice dell'ambizione anche del club. E il no all'Inter vale più delle operazioni per accrescere il brand, più dei colpi Varane o Dele Alli.

La provincia sta già stretta a questo Como, così instradato sul percorso dell'Atalanta, o di Samp e Parma degli anni che furono. La capacità della proprietà è senza pari, l'ambizione di Fabregas pure. Ha gestione manageriale del team, ha fatto ridisegnare strutture del centro sportivo di Mozzate. Il decimo posto da neopromossa è il passato: lo ha detto alla società, che lavora per dargli una squadra che l'Europa possa vederla da vicino. Suwarso e gli Hartono vogliono fare grande il Como, Fabregas vuole farlo grande più in fretta. Forse per questo al rientro da Londra, ieri pomeriggio, ha dribblato in silenzio le domande di chi gli chiedeva come si potesse rifiutare l'Inter. A distanza di neanche un'ora, da Londra è atterrato su altro volo Suwarso: «Fabregas resta? Speriamo», la risposta.

Fabregas ha perso il treno di una big ma vuole diventare il migliore al mondo, il Como sa di avere già un posto tra le grandi.

Per Fabregas, Como è un master e Suwarso gli suggerisce Pascal, per cui la grandezza non è solo arrivare agli estremi, ma riempire tutto l'intervallo. Per ambizione propria o del mister che ha voluto trattenere, il Como è destinato a essere grande da subito.

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