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Nocerino: "Noi bolliti? Juve attenta: giochiamo col sangue agli occhi"

"Due gare alla pari col Barcellona e ci hanno dato per finiti". Berlusconi si complimenta con Allegri dopo la vittoria di Verona

Nocerino: "Noi bolliti? Juve attenta: giochiamo col sangue agli occhi"

È una tecnica vecchia come il calcio italiano: trasformare le critiche più feroci in vitamine. È accaduto, storicamente, alle due Nazionali poi campioni del mondo in Spagna e Germania, è accaduto anche al Milan di Allegri martedì sera, sotto la tempesta di vento e pioggia, a Verona. «È presto per celebrare il nostro funerale» ha tuonato alla fine il livornese, finito nel mirino e considerato addirittura in bilico a dispetto di un contratto rinnovato fino al 2014. Per sua fortuna, quel mattino stesso, ha ricevuto la telefonata di Silvio Berlusconi che è una sorta di rinnovo annuale della polizza sulla vita rossonera e da quel colloquio ha tratto nuova linfa vitale. «Noi non avevamo bisogno di quel dettaglio, Allegri riscuote la nostra fiducia e anche quella della società, lo respiriamo» lo stato dell'arte proveniente dallo spogliatoio, cementato da una notte di sofferenza e di grande sacrificio collettivo. Quella fiducia recuperata è stata forse decisiva per firmare una scelta tecnica che sembrava discutibile e che invece si è rivelata alla fine preziosa: Muntari schierato davanti alla difesa con Seedorf dirottato invece dietro le punte. Di Muntari il gol-chiave che ha riaperto la questione scudetto con la Juve, di Muntari stesso la protezione più efficace alla difesa, piantata sui pilastri Nesta e Yepes (ma non era meglio far giocare il colombiano già contro la Fiorentina?) e capace perciò di reggere all'urto di Pellissier e soci, rimasti all'assalto fino all'ultima manciata di secondi. Muntari si è fatto perdonare l'errore di mira con la Fiorentina, tutti gli altri hanno cancellato il de profundis celebrato sul conto del Milan. «Abbiamo giocato due volte alla pari col Barcellona, poi siamo diventati una squadra di bolliti: tutto ciò è spiegabile solo in Italia» la sintesi molto concreta di Nocerino che ha un passato juventino e perciò una qualche voglia speciale di prendersi la rivincita. «Non molleremo di una virgola» è stata la sua promessa, non è ancora una minaccia per la Juventus.
Di sicuro andrà proprio così. E cioè che con le prossime ore, il Milan proverà a recuperare qualche esponente della folta schiera degli infortunati (Aquilani e Bonera di sicuro dopo la scontata squalifica, in aggiunta Van Bommel ieri sorridente dopo l'esito del test) e manterrà intatto lo spirito che gli è servito a uscire vivo dallo stadio che una volta fu il territorio delle sue torture calcistiche. Può essere la formula chimica giusta per tenere in vita il duello fino all'ultimo appuntamento. Qualche forza fresca sorretta dal vecchio cuore rossonero. «Conte somiglia proprio ad Al Pacino quando parla: riesce a caricare anche me» è stata la battuta sferzante di Rino Gattuso, uscito da eroe dopo il ritorno effettivo seguito a quasi otto mesi di sofferenze fisiche e a paure concrete di non farcela a tornare calciatore. «Il messaggio che voglio dare è il seguente: se sei forte puoi farcela contro la malattia» la sua chiosa personale prima di definire la prova col Chievo «pari a una vittoria in Champions league». A lui, come a qualunque altro esponente del Milan attuale, basterebbe ripetere l'impresa dell'anno precedente per sentirsi nuovamente in paradiso.

Ma sono ancora troppo le insidie, aggiunte alle notizie disarmanti sul conto di qualche decisivo esponente, Boateng per esempio del quale si son perse le tracce.

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