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Non solo Jacobs. Le magie di Crippa & C.

Ancona, Marcell 6''55 nei 60. Mezza maratona, Yeman primo italiano sotto l'ora

Non solo Jacobs. Le magie di Crippa & C.

A piedi nudi nel regno del fratello d'oro Tamberi, spettatore protagonista in tribuna, ascoltando il respiro del Conero, guardando la nuova Italia che cresce con lui. Marcello Jacobs passeggia in 655 per vincere il suo secondo titolo italiano indoor sui 60 metri ad Ancona, l'unica pista che abbiamo per gare al coperto e neppure ci vergogniamo. Aveva fatto meglio a Berlino, Lodz e Lievin, ma ieri gli è bastata una piccola accelerazione per trovare quello che cercava: «Tanti errorini, ma adesso si riparte con il lavoro». Ora entra nel mese del mondiale indoor a Belgrado dove sarà l'uomo da battere. A Madrid il 2 marzo, l'8 a Belgrado per capire la pista, poi la sfida nell'arena serba. Ieri si è fatto da parte, fra autografi e foto ricordo, per lasciare spazio alla nuova Italia che già in mattinata aveva festeggiato a Napoli dove Yeman Crippa, 26 anni, gioiello etiope adottato, nel 2005, dai coniugi Crippa, dove lo avevano trovato in un orfanotrofio di Addis Abeba insieme ai suoi 5 fratelli portandoli tutti qui, ha corso la mezza maratona per primo sotto l'ora vincendo in 59'36, secondo tempo europeo di sempre, aggiungendo questo record, al suo bronzo europeo e ai primati nazionali nel regno fra 3000, 5000 e 10000.

Nello stesso pomeriggio, mentre il paisà americano Nick Ponzio, di origini siciliane, nato a San Diego come Jacobs, vinceva con 21.34 il titolo del peso in una gara di buon livello contro l'italo sudafricano Weir (20.84) e Fabbri (20.40), la velocista Zaynab Dosso, gioiello di origini ivoriane nata nel 1999, in Italia a Rubiera da quando aveva 10 anni, ha tolto a Marisa Masullo il record dei 60 vincendo il titolo in 716, 3 centesimi meno di un primato che resisteva dal 1983, tempo uguagliato da Zaynab a Lodz e nella batteria di Ancona.

In un'altra giornata sbagliata per Larissa Iapichino, due nulli e un terzo salto a 6.

51 che valeva il titolo, prima considerato valido e poi annullato per un millimetro di plastilina pizzicata, l'atletica del dopo Tokyo sembra non aver perso vivacità come dimostrato nella prima giornata dalla cremonese Sveva Sabbatini che ha migliorato il suo record nazionale sulle 5 prove con 4451 punti che dovrebbero bastarle per avere un biglietto in prima classe per andare al mondiale in Serbia che aprirà davvero la stagione più lunga dell'atletica che fra luglio ed agosto, mondiali ad Eugene, europei a Monaco di Baviera, ci dirà se a Tokyo abbiamo soltanto sognato.

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