Oldani: "Vi racconto lo chef Federer"

I due campioni insieme in cucina prima dell'impresa in Australia

Oldani: "Vi racconto lo chef Federer"

Tutto comincia con il lancio di un grembiule: lo spot più carino del momento vede uno chef di fama e un grande tennista assieme ai fornelli. Anzi: due campioni che si sono ritrovati a girare la pubblicità che ogni volta che la vedi ti strappa un sorriso. Davide Oldani e Roger Federer sono diventati una coppia in cucina e la smorfia con cui lo chef smorza l'esultanza del divino, al momento della fogliolina di basilico finale, è da cult.

Davvero quegli spaghetti erano così così?

«Ma no: Roger si è dimostrato fuoriclasse pure in quello».

Ci racconti com'è questo Federer un po' sconosciuto?

«Davvero una sorpresa. Molto piacevole».

In che senso?

«Che la sorpresa è scoprire la persona che ti aspetti: pulita e con grande passioni. Abbiamo trovato subito il feeling e con la famiglia Barilla abbiamo composto un trio con gli stessi valori».

Quando avete girato? E lo conoscevi già?

«Lo spot è stato fatto a settembre in una splendida villa in Brianza. E Roger non lo conoscevo: alla fine della giornata è stato come fossimo amici da lungo tempo. Ma questo credo che si veda».

Quanto ci avete messo?

«Una giornata. E la cosa pazzesca è che, dopo aver provato, è sempre stata buona la prima. Questo per dire il suo approccio al lavoro»

Qualcosa che non sappiamo di lui?

«Qualcosa che non sapevo neppure io. E che non mi aspettavo: è un buongustaio. E gli piace proprio mangiare...».

Non si direbbe, vedendolo.

«Eppure dimostra passione anche in quello. È naturalmente curioso di tutto quel che gli piace».

Gli hai insegnato qualche trucco?

«Ci siamo scambiati informazioni. Io dopo aver smesso con il calcio ho giocato anche a tennis. E mi piace molto: adesso avrò qualche arma in più...».

Ti ha raccontato come stava preparando l'assalto al ventesimo Slam?

«Mi ha consigliato qualche tattica. Ma credo che qualche segreto se lo sia tenuto...»

E tu?

«Io gli ho regalato qualche trucco ai fornelli. E gli ho fatto assaggiare la Battuta d'inizio, il mio piatto dedicato a Wimbledon».

Avrà gradito.

«Come no. L'ho piacevolmente sorpreso».

L'hai più sentito?

«L'ho lasciato tranquillo, sapevo che era concentrato sull'obbiettivo Melbourne. Ovviamente adesso lo aspetto al D'O per festeggiare».

Che fai: lo rimetti ai fornelli?

«Per carità, lo metto a tavola.

E sono orgoglioso di questo sport che celebra il made in Italy e che è perfino arrivato sugli schermi di Times Square a New york. Che dire: Roger è proprio un fenomeno. E io ho aggiunto qualcosa di fenomenale alla mia vita»

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