Alec Cordolcini
Sponsorizzato da Eto'o, cresciuto alla Masia: eppure Andrè Onana non corrisponde all'identikit che ci si potrebbe aspettare, visto che il suo ruolo è quello di portiere. Il camerunense è anche uno dei giocatori meno celebrati dell'Ajax 2018/19, celebrato sia per aver rinfrescato fasti europei che sembravano ormai sbiaditi, sia per la modalità con cui è stato raggiunto questo traguardo (ovvero i quarti di Champions, che mancavano dal 2003): un calcio creativo e spettacolare pienamente in linea con la storia del club olandese.
Onana è uno dei veterani della squadra di Ten Hag, nonostante i 23 anni compiuti la scorsa settimana. È titolare da due anni e mezzo, ovvero da quando Cillessen è stato ceduto al Barcellona, percorrendo la sua stessa strada, ma in senso opposto. Eppure tra i club europei che seguono Onana c'è anche il Barça, e quella prima squadra da lui frequentata solo in allenamento quando giocava nell'under-19 blaugrana. In Catalogna era arrivato grazie alla Fondazione Eto'o, scuola calcio camerunense nella quale Onana era entrato all'età di 11 anni. Nel 2005 e nel 2007 la Fondazione partecipò al Torneo Internazionale di Arona, alle Canarie: finalista il primo anno, vincitrice il secondo. Il Barcellona portò nel proprio vivaio 11 giocatori, ma di questi solo due portieri sono rimasti nel grande giro: Onana e, in misura minore, suo cugino Fabrice Ondoa, campione d'Africa 2017 da titolare con il Camerun. Onana infatti non andava d'accordo con il ct Broos e decise di non rispondere alla chiamata. Nella Eredivisie olandese ha debuttato all'età di 20 anni e 140 giorni, alla seconda presenza ha parato un rigore, poi è cresciuto gradualmente, alternando grandi prestazioni a qualche errore. Non un robot insomma, ma un portiere dotato della forza mentale necessaria per mettersi alle spalle una prestazione negativa e ricominciare come se nulla fosse successo. Due anni fa è stato protagonista della cavalcata dell'Ajax sino alla finale di Europa League, quest'anno in Champions ha steccato raramente. E quando è successo, vedi il 2-1 regalato nell'andata degli ottavi contro il Real Madrid, ha saputo rifarsi con gli interessi, vedi grande partita al Bernabeu.
Reattivo, ottimi riflessi, forte nell'uno contro uno, ma un po' troppo naif nelle uscite (il suo principale tallone d'Achille), Onana all'Ajax è finito sotto l'ala protettiva di Edwin van der
Sar, anche se l'ex portiere della Juventus ha un ruolo più dirigenziale che tecnico all'intero del club. «In due-tre stagioni sarà titolare in un top club», si è sbilanciato. Dopo Bayern e Real, domani tocca all'esame Juve.
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