Paquetá, Piatek, Lautaro anche i baby milanesi brillano nelle nazionali

I milanisti in gol trascinano Seleçao e Polonia, l'interista è l'unica luce dell'Argentina al buio

Paquetá, Piatek, Lautaro anche i baby milanesi brillano nelle nazionali

Aveva già fatto tredici con il Milan. Ma alla quattordicesima partita di fila giocata dall'inizio dell'anno Lucas Paquetá ha fatto il botto: esordio da titolare con il Brasile, maglia numero 10 sulle spalle e primo gol con la Seleçao. Lo davano per cotto, la fantasia e le giocate inghiottite da una stanchezza inevitabile dopo un minutaggio massiccio e un lungo 2018 costellato da 39 partite in patria. Eravamo rimasti alla scialba prestazione durante Milan-Inter. Gattuso che lo lascia negli spogliatoi all'intervallo e gli preferisce Castillejo per provare a risalire la corrente, ma anche la volta precedente la prima mossa del tecnico rossonero era stata quella di togliere il brasiliano al Bentegodi contro il Chievo, inserendo Calhanoglu.

Mentre il vento soffiava forte e a sfavore, a Oporto, contro Panama, Paquetá ha trovato invece motivazioni extra dalla dez sulle spalle, ha sfornato una prestazione di stampo gattusiano da mezzala sinistra e non ha lesinato le forze: ha dato manforte ai compagni, soprattutto all'esterno Telles in fase di contenimento, e altre volte si è lanciato all'attacco per aiutare il tridente composto da Richarlison, Coutinho e Firmino. Con uno degli inserimenti offensivi è riuscito a prendersi la scena dopo appena mezz'ora. Nel complesso, il primo gol con la maglia verdeoro è arrivato dopo 87' diluiti in tre presenze e ora, non solo in Brasile, chiunque ne parla.

Uno dei temi più stuzzicanti è il fatto che un dieci in quella posizione i pentacampeón non l'hanno mai avuto, quel numero l'hanno indossato Pelè, Rivaldo e Zico, per citarne solo qualcuno, e non a caso si parla già d'un possibile tentativo di orientare la selezione brasiliana su un 4-3-1-2 con Paquetá trequartista. È lo stesso identico discorso che più volte ha affrontato Gattuso tanto che il tema è tornato caldo in vista del rush finale di stagione per la qualificazione in Champions in un momento in cui Suso è molto giù di corda e Cutrone reclama spazio al fianco di Piatek.

Per il polacco adattarsi o ambientarsi a nuove soluzioni non è certo un problema e lo dimostra l'ennesima gioia trovata con la Polonia: in Austria è entrato nella ripresa e in 9' ha steso i padroni di casa, regalando ai suoi subito tre punti importanti nella corsa a Euro 2020. Il Milan se lo coccola, ha segnato almeno un gol in tutte le trasferte di A disputate con i rossoneri e alla ripresa il calendario non è da sottovalutare tanto che l'ex Genoa potrà essere un fattore negli scontri diretti rimasti. Un qualcosa che i rossoneri hanno sofferto durante tutta la stagione battendo, tra le dirette rivali, soltanto la Roma.

Dall'Europa, o meglio da Milano, al Sudamerica il passo è breve come dimostra la capacità di Lautaro Martinez di adattarsi a una situazione da perenne vice Icardi, con l'ex capitano nerazzurro relegato ai margini anche

nell'Argentina. L'Albiceleste ha perso 3-1, l'unica nota positiva è stato proprio l'interista: è il nerazzurro più impiegato nel 2019, ma a volte ci sono forze e motivazioni nascoste. Da cui nascono gol e belle prestazioni.

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