Piccolo Milan, portiere gigante

A opporsi al bombardamento c'è naturalmente lui, quel ragazzone di 18 anni appena compiuti, Gigio come lo chiamano a Milanello

Piccolo Milan, portiere gigante

Juve-Milan, quarto atto della stagione, è anche una questione di millimetri. Una questione di millimetri per stabilire la regolarità o meno dei due sigilli del primo tempo, di Benatia uno e di Bacca l'altro, episodi che accendono e poi avvelenano le discussioni per il rigore finale. Ma c'è anche e soprattutto una questione di centimetri. Sono quelli che dividono, sia nella statura fisica che in quella tecnica, Donnarumma dal resto del Milan, destinato ieri a penare e a soffrire come legato al palo del supplizio.

I centimetri di differenza sono presto segnalati da un parziale del primo tempo: 11 tiri in porta per Dybala e soci, uno solo per Bacca, uno ma buono per raggiungere l'insperato pareggio quasi allo scadere della frazione. A opporsi al bombardamento c'è naturalmente lui, quel ragazzone di 18 anni appena compiuti, Gigio come lo chiamano a Milanello, che guadagna quasi come un rampante collega di serie B, 250mila euro, perché ancora minorenne, vive nel collegio in compagnia dei suoi coetanei della primavera ma para da autentico gigante della porta e cementa la trincea ogni volta che c'è bisogno di un tuffo, di una respinta con i pugni, di un volo plastico su Higuain, su Pjanic da punizione, su Pjaça, su Dybala, senza fare sconti a nessuno. La sintesi: un piccolo Milan e un gigante di portiere.

Perciò, comunque vada a finire il closing, qualunque sia la data decisa da Fininvest e Ses, diventerà decisivo per il suo futuro guadagnare la fiducia di Raiola e lavorare subito al rinnovo di quel contratto per mettere al sicuro la gemma che luccica anche nella notte di Torino per l'ennesima volta. Lui, Gigio Donnarumma e la sua famiglia, tifano per il Milan ma la pratica è nelle mani di Mino Raiola che è un astuto agente, abituato a ricavare diamanti dai rinnovi dei suoi assistiti. E i diamanti costano.

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