Il piede de Dios e una partita vinta tre volte

La "M" di Mondiale fa rima con Messi che corona la carriera vincendo una finale da leggenda contro il super Mbappé

Il piede de Dios e una partita vinta tre volte

La «M» di Mondiale fa rima con Messi che corona la carriera vincendo una finale da leggenda contro il super Mbappé. L'Argentina l'ha dovuta conquistare tre volte la sua terza coppa del Mondo: sul due a zero, poi sul tre a due e infine ai rigori. È la realizzazione mondiale di Leo, da ieri in un paradiso terreno senza fine fuori dall'ombra di Diego: il piede de dios. Il predestinato Kiki è da ieri in un purgatorio da cui uscirà alla sua maniera, a una velocità illegale, ma senza raggiungere Pelé.

I due 10 nel deserto si sono sfidati a suon di gol e di record battuti. Immaginarli tra dieci giorni insieme al Psg è uno sforzo di fantasia disumano. Loro sì, di un altro pianeta: hanno confermato di esserlo nel rettangolo verde, ricavato tra la sabbia a suon di miliardi. A loro diciamo grazie perché hanno rimesso il pallone al centro tra fasce arcobaleno, mani sulla bocca e scene mute agli inni.

Gianni Infantino l'unico che ha parlato troppo, che ha messo da parte i diritti umani e i lavoratori morti. Uno show unico chiude il Mondiale che è stato precursore di quel Qatargate, che sta sconvolgendo l'Europa politica con le valigie piene di soldi, ma che sarebbe bastato poco per evitare se si fosse capito cos'era successo nella Fifa dodici anni fa per assegnare i mondiali 2022. Il Qatar minaccia ritorsioni all'Ue, destinata a fare la fine del pallone: in mano agli sceicchi, che ieri hanno scoperto la bellezza del calcio.

L'Argentina ha accarezzato la coppa per un'ora con Di Maria. Mbappé ha riacceso la Francia e ha reso l'ultimo atto epico, con la liturgia dei supplementari. Leo con tanto di tecnologia, Kiki con un tris, capocannoniere del torneo, hanno trascinato il mondo in un'altra dimensione, ai rigori. In una narrazione da antologia i due giganti hanno segnato i primi tiri.

Poi hanno affidato l'immortalità sportiva ai compagni. Infallibili quelli della Pulce.

E così Messi batte per sempre CR7, che secondo Evra potrebbe ritirarsi, soprattutto pareggia il conto mondiale con Maradona e lo supera per titoli. L'abbraccio della mamma, non la vestizione da sceicco, prima di alzare la coppa di mvp e quella del Mondo, è la foto di una storia irripetibile.

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