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Pioli vende cara la pelle al Diavolo. Il suo Milan non si ferma più

Quinta vittoria e settimo risultato utile consecutivo. I rossoneri agganciano i partenopei e adesso fanno davvero sogni europei

Pioli vende cara la pelle al Diavolo. Il suo Milan non si ferma più

Non fate un gol al Milan sennò si organizza, aggiusta la mira e vince. È la seconda volta che gli succede a San Siro dopo la serata con la Juve inaugurata dal doppio vantaggio bianconero e chiuso dalla goleada rossonera. Il Parma sorprende a fine primo tempo Donnarumma e pensa di essere già in carrozza e invece nella ripresa si mette comodo nella propria metà campo lasciando al Milan di menare la danza esaltata questa volta da una serie di imprese balistiche. Bonaventura, Kessiè, Calhanoglu, Ibra, Romagnoli sono gli esponenti di punta del gruppo di Pioli che adesso grazie al settimo risultato utile consecutivo continua a coltivare i suoi propositi europei a meno uno dalla Roma.

Nel calcio, come nella vita, lo spreco è un peccato e non un alibi. Così il Milan della prima frazione, con un paio di novità (Biglia a centrocampo dall'inizio, non succedeva da novembre 2019 col Napoli, e Leao all'ala destra per l'acciacco di Paquetà) oltre al solito Ibra (cartellino numero 100 timbrato ieri sera), per quasi mezz'ora comanda il gioco senza mai affondare il colpo. È come se gli mancasse la feroce precisione di altre serate post Covid. Il Parma, messo sotto, si difende con qualche affanno e non fa una piega quando perde Cornelius al primo allungo perché le risorse in panchina (Karamouh) consentono a D'Aversa di spostare Gervinho centrale e allestire una dignitosa replica appena il Milan ripiega. Romagnoli colpisce un palo su azione da angolo, Hernandez a porta spalancata spreca la più golosa delle occasioni prima della sirena ma a quel punto il Parma è già davanti grazie all'immancabile contropiede combinato da Grassi e Kurtic che chiude con una sassata nell'angolo scoperto di Gigio.

Il Milan mette giudizio durante l'intervallo. Si applica meglio al rivale, prende le misure giuste e nel giro di qualche minuto riesce a risalire la china con una sequenza che fulmina la difesa del Parma. Kessiè dalla distanza con un missile terra-aria e Romagnoli di testa su una punizione di Calhanoglu sono le perle rossonere di una ripresa che è dal mese di giugno uno dei segreti della rinascita milanista. Pioli realizza il suo piano-sostituzioni come se niente fosse anche perché Leao, all'ala destra, è una sbiadita contro-figura perciò deve cedere il passo a Rebic così come Bennacer, risparmiato per un'ora, può dare il cambio a Biglia, utile nelle geometrie, meno nelle coperture difensive. Il Parma provvede con Inglese a rendere più consistente il suo attacco e il risultato è davvero molto promettente: Kulusevski prima (traversa centrata su deviazione di Kjaer) e Inglese poi (Donnarumma si esalta con i piedi) sono le occasioni sprecate dal Parma. E questa volta il castigo arriva immediato, a stretto giro di azione manovrata da Bonaventura, che vede e trova Calhanoglu al limite.

E il turco, finalmente più concreto e preciso, può firmare il settimo sigillo della stagione con una stoccata nell'angolo lontano di Sepe.

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