Poker Viola per ritrovare la testa

Quattro gol in venti minuti al Frosinone e la Fiorentina torna a pensare in grande con Sousa

Poker Viola per ritrovare la testa

L a Fiorentina è di nuovo in testa. Sta in compagnia dell'Inter, mentre Roma e Napoli sono dietro. Una sola settimana di assenza dalla vetta, in fin dei conti ha ragione Sousa: «Stavolta abbiamo impiegato meno tempo a tornarci… Speriamo di restarci a lungo».

I viola hanno asfaltato il Frosinone con la forza della grande squadra che non sta a perdere tempo. C'è modo e modo di vincere: i viola hanno scelto l'opzione del gioco, come al solito, soprattutto all'attacco fin dal primo minuto. Senza tentennamenti o speculazioni utilitaristiche. All'intervallo gli uomini di Sousa erano già sul 4-0 grazie ai gol di Rebic, Gonzalo Rodriguez, Babacar su rigore e Suarez. Il primo è stato un cross sbagliato da destra che si è infilato al sette. Il secondo è nato da una punizione di Mati Fernandez corretta di tacco in rete da Gonzalo. Il rigore lo ha trovato Mati Fernandez steso da Diakitè: dal dischetto Babacar ha usato il cucchiaio per segnare. L'ultimo sigillo viola, il primo in Italia, è stato dello spagnolo: bravo Suarez ad approfittare di un errore difensivo di Diakitè e Chibsah. Da segnalare anche un palo, sempre di Rebic.

La ripresa si è trasformata in un allenamento con tre emozioni: traversa del viola Verdù, il gol dell'onore di Frara e traversa anche per Verde. Non c'è stata partita, questa è la fotografia. Tanto che nel secondo tempo Sousa ha lanciato in serie A il terzo portiere, Lezzerini, appena ventenne. Un premio per l'impegno dimostrato fino ad oggi. Stellone ha scelto di lasciare in panchina alcuni titolari come Leali, Rosi, Blanchard e Dionisi, oltre a Gucher, entrato poi in corso d'opera. Un turnover infelice alla luce anche dell'assoluta fragilità mostrata in difesa e a metà campo, oltre che in attacco. I laziali non hanno vinto un contrasto, mai in vantaggio sulla prima palla. Troppo arrendevoli anche se la Fiorentina non ha concesso un solo attimo di respiro, affrontando il Frosinone come fosse il Barcellona. Forse è questo il vero valore aggiunto dei viola: sono una formazione normale nella razionalità, molto affidabile.

Anche Sousa, in vista della non facile trasferta di Europa League a Poznan di giovedì, ha fatto riposare Kalinic, Ilicic e ha tenuto fermi gli acciaccati Alonso, Astori e Blaszczykowski.

Ma la Fiorentina non si è fermata: va in gol consecutivamente in campionato da 18 partite. In questo torneo non ha mai pareggiato, vincendo otto gare su undici. È finita con il Franchi che cantava, insieme al premier Matteo Renzi, «Salutate la capolista». Firenze gode, è di nuovo in testa in compagnia dell'Inter.

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