Il Liechtenstein tenta di scrollarsi di dosso l'etichetta di armata brancaleone. In un calcio sempre più globale anche la selezione del minuscolo principato può disporre di professionisti impegnati in Svizzera, Germania e persino negli Stati Uniti. Tutti tranne uno, il portiere Benjamin Buchel, elettricista specializzato in impianti telefonici. Il ct Kolvidsson tenta in ogni modo di far quadrare le alchimie tattiche, ma a quelle latitudini non si riesce a trovare un guardiano davvero affidabile. Contro gli azzurri toccherà a Buchel difendere i pali.
Per lui la nazionale è una benedizione: in 16 anni di carriera ha raccolto a malapena un centinaio di presenze in campo, risultando spesso la riserva di qualcuno. «Con il Liechtenstein almeno non corro questo pericolo - ammette - so di avere la fiducia dell'allenatore e dei compagni di squadra. L'Italia? Una corazzata per noi, ma non ci faremo umiliare». Buchel ha una piccola ditta dalle parti di Ruggell, 2mila anime al confine con l'Austria. Toccherà ai suoi due dipendenti farsi carico del lavoro, la maglia della nazionale diventa una priorità assoluta. «A dire il vero ho tentato la strada del professionismo - ricorda - sono stato in Inghilterra a Oxford e Dorchester, ma purtroppo faticavo a guadagnare un posto tra i titolari. Meglio tornare a casa. Anche nel Vaduz non gioco molto, ma ormai a 30 anni, il pallone è diventato poco più di un hobby». Sul ciclone Moise Kean non ha dubbi: «Sono pronto a rovinargli la festa, ma è più probabile che sarà lui a rovinarla a me».
Nel Vaduz, seconda divisione elvetica, ha giocato per qualche anno con il paisà Michele Polverino, attuale capitano del Liechtenstein e tesserato per i semiprofessionisti del Balzers. La sua famiglia vive tra Napoli e Milano e la federazione ha messo a disposizione i biglietti affinché potessero vederlo all'opera questa sera al Tardini. Per Polverino, 34enne centrocampista difensivo con esperienze in Italia a Olbia e persino nel campionato iraniano, sarà la terza gara della sua carriera contro gli azzurri dopo le due partite di qualificazione ai Mondiali di Russia perse entrambe dal Liechtenstein contro l'Italia di Ventura.
«Non sono più un giovane e poter sperimentare una cosa del genere prima della fine della mia carriera è semplicemente fantastico - ha raccontato ai cronisti svizzeri - la mia famiglia è molto orgogliosa di me quando mi vede giocare in tv contro l'Italia. Dalla tribuna sarà un'emozione in più per tutti».
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