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"Posso dare molto in F1, non me l'hanno permesso. Ma ci ritornerò nel 2023"

Era l'unico pilota italiano nel Circus, lo sarà anche in Formula E dove debutta oggi in Arabia

"Posso dare molto in F1, non me l'hanno permesso. Ma ci ritornerò nel 2023"

Antonio Giovinazzi ha il tricolore nel suo destino oltre che sul casco. Dovunque vada a correre passa alla storia come l'unico italiano della categoria. Lo è stato per due anni in Formula 1, lo sarà in questa Ottava Stagione della Formula E che si apre oggi in Arabia Saudita. «Sono curioso, molto curioso di quello che sarà perché sto scoprendo un sacco di cose nuove racconta da Diriyah arrivo al via del Mondiale dopo appena un giorno e mezzo di test a Valencia su circuito normale».

Antonio è già entrato in perfetto mood elettrico. Basta leggere uno dei suoi ultimi post sui social: «Abbiamo un solo pianeta, che sfruttiamo al di là delle sue risorse. Crisi climatica, scomparsa delle foreste, oceani invasi dai rifiuti e perdita della biodiversità... sono problemi che riguardano tutti. I più giovani l'hanno capito e continuano a chiedere di fare qualcosa». Presto lo vedremo girare per Monaco su un'auto elettrica. Per ora sta imparando a conoscere la sua Dragon Penske, non esattamente un team di primo piano, ma comunque un team che lo tratta con rispetto (ogni riferimento all'Alfa Romeo Sauber è voluto). «In Formula E ci sono molti elementi comuni tra le vetture, ma da quando corro nelle serie monomarca, so che un team può fare molta differenza».

La differenza più grande per ora è quella con la Formula 1. Due mondi diversi. «Pensavo sarebbe stato più facile, invece le differenze di guida sono grandissime, soprattutto in frenata dove non puoi dare un pestone sul pedale come in F1, ma spingere il pedale a un quarto, un quinto di quanto facevo. Non c'è downforce quindi c'è poco grip. Hai la sensazione di arrivare più lento alla frenata, ma devi frenare anche prima. E poi non c'è il suono. Senti solo il vento e il rumore dei cordoli. Una sensazione particolare». Neppure la velocità è la stessa. «Su una pista vera la differenza che si sente è tanta, ma su un cittadino molto stretto dove la sensazione raddoppia non si sentirà più di tanto. A me poi i cittadini piacciono, mi sono sempre esaltato».

Antonio è qui per divertirsi, per non arrugginire lontano da una monoposto: «Io sento che in Formula 1 non ho ancora finito il mio lavoro. Ho ancora qualcosa da dare. Non mi hanno permesso farlo. Anche quest'anno abbiamo visto Albon rientrare, l'anno prossimo scadranno molti contratti. Il mio obbiettivo è tornarci nel 2023. Intanto resterò nel giro come terzo pilota Ferrari. Poi vedremo». All'orizzonte ci sono anche la Maserati che arriverà in Formula E e il programma Hypercar della Ferrari. C'è ancora tanto futuro. Con o senza Formula 1.

In tv: alle 17.30 diretta su Mediaset Canale20 e Sky Sport

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