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Presunzione ed errori: il Maestro è in bilico

Voci da Torino: Pirlo poco presente durante gli allenamenti. Non rischia, ma...

Presunzione ed errori: il Maestro è in bilico

Tutti in silenzio. Anche sui social. In attesa magari di ritrovare la parola nelle varie nazionali, Pirlo ha fissato la ripresa degli allenamenti per giovedì. Certo non saranno giorni sereni né per lui né per i giocatori, quelli che verranno e che porteranno poi al derby contro il Toro di sabato 3 aprile e al successivo scontro diretto con il Napoli di mercoledì 7. La nuova road map della Juventus è questa e non prevede esiti scontati, pure perché il calendario non offre sconti visto che prima del termine del campionato i bianconeri dovranno affrontare altre big come Atalanta, Milan e Inter.

Prima di pensare a quello che sarà, è però lo storico a preoccupare. Troppo indigesto il ko contro il Benevento, troppo deficitaria la classifica e troppo netta la sensazione che la stagione possa concludersi ancor peggio di come si è sviluppata finora. Per il futuro di Pirlo sarà insomma decisiva la volata Champions: è però chiaro che, se lo snodo Torino-Napoli dovesse andare male, non si potrebbero escludere scelte drastiche nemmeno prima nonostante le rassicurazioni date domenica da Paratici. Sono insomma lontani i tempi in cui si pensava che il Maestro visto sul campo potesse essere subito tale anche in panchina: l'ex numero 21 è in discussione, questo è il fatto. Fine della luna di miele, contano e conteranno i risultati di oggi per garantirsi un domani. Errori, del resto, ne sono stati commessi da parte di tutti: se la dirigenza ha allestito un gruppo disomogeneo, per esempio, Pirlo l'ha avallato. Senza impuntarsi magari per avere un centravanti in più o un centrocampista di qualità in rosa, per non parlare di un esterno sinistro degno di tal nome al netto di Alex Sandro: errori di sostanza, non di forma. «Non ho dubbi, ma tante certezze», aveva proclamato il tecnico bianconero lo scorso settembre: forse anche troppe, non avendo mai allenato. Al punto che certe sue successive dichiarazioni non hanno mai palesato la minima autocritica, puntando invece il dito contro i giocatori cui è stata rimproverata «mancanza di carattere, di mentalità vincente e capacità di concentrazione»: difficile che a quel punto il gruppo possa sentirsi gratificato, più facile invece vederlo afflosciarsi.

Quanto alla vita di campo, leggenda vuole che sia soprattutto Baronio (ancor più di Tudor) a gestire gli allenamenti: scelta legittima, ma magari una presenza più attiva sul terreno di gioco aiuterebbe qualcuno. Durante la settimana e anche nel corso delle partite, quando non sempre sono arrivate in fretta le giuste contromisure rispetto a certe scelte degli avversari: senza idee contro la linea difensiva a sei del Porto, la Juve è andata in bambola anche contro il 3-5-2 del Benevento.

La qual cosa non è ritenuta né difendibile né sopportabile.

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