Primo abbraccio alla squadra e ad Allegri. Paratici rivela: "L'idea? Dopo la rovesciata"

Stretta di mano con il tecnico, l'incontro con Chiellini. E il ds Paratici svela i retroscena

Primo abbraccio alla squadra e ad Allegri. Paratici rivela: "L'idea? Dopo la rovesciata"

Torino lo ha accolto con una giornata uggiosa. Nuvole al mattino e nuvole al pomeriggio, fino all'acquazzone in stile tropicale pochi minuti prima che lui l'uomo (quasi) bionico facesse il suo nel Club Gianni e Umberto Agnelli adibito eccezionalmente a sala conferenze. Oltre duecento giornalisti presenti, diretta televisiva in 23 paesi del Sud America, scene di ordinaria follia disseminate lungo l'arco di una decina di ore che hanno dato un saggio di quel che sarà nel corso dell'anno. Perché una cosa è già certa: il proverbiale aplomb sabaudo è andato a farsi benedire da quando è arrivata la notizia che Cristiano Ronaldo avrebbe vestito il bianconero. Merito del suo talento, dei suoi numeri impossibili da mettere in dubbio e di una strategia comunicativa che lo ha eletto a icona dei nostri tempi. Una macchina pressoché perfetta, con tutti gli accessori al posto giusto, lucidati e imbellettati. Non un capello fuori posto. Mai. Una parlantina perfetta: oltre al natio portoghese, ovviamente l'inglese e lo spagnolo. A guardarlo e rimirarlo, in primissima fila rigorosamente vestiti di bianconero, il suo figlio maggiore e la figlia di Jorge Mendes, potentissimo agente nonché suo migliore amico. Più naturalmente la compagna Georgina Rodriguez e mamma Maria Dolores: «Non è vero che avrei preferito tornasse a Manchester le parole di lei - Per me è importante solo che Cristiano sia felice. Se vivrò anche io a Torino? No, io tornerò a Funchal». Casa dolce casa, almeno per lei.

Mentre lui, CR7, è totalmente a suo agio in qualunque momento della giornata. Lo era stato alle 10, nel suo primo bagno di folla davanti al J Medical: una breve passeggiata, il pollice su, qualche sorriso e magliette firmate in quantità. E ovviamente lo è stato anche dopo, sorridendo a favore di telecamera durante le visite mediche. Così come in occasione del saluto ai nuovi compagni di squadra, accompagnato in campo da Marotta e Paratici: Sturaro è il primo a stringergli la mano, poi via via tutti gli altri. Fino all'abbraccio con il neo capitano Chiellini e ai sorrisi reciproci con Pjanic, l'uomo che mercato permettendo lo imbeccherà spesso e volentieri per permettergli di puntare i portieri avversari. Non può mancare Allegri, cui riferisce immediatamente di essere «pronto a giocare»: passerà un po' di tempo ancora, dal momento che il primo giorno di allenamento è previsto per lunedì 30. Non essendo però ancora chiaro se a Torino o negli Stati Uniti, dove i suoi compagni si recheranno prossimamente per le prime amichevoli stagionali.

Ci sarà tempo per tutto, comunque. Nel frattempo, solo entusiasmo e il sogno Champions.

«Ho ricevuto tanti messaggi, sì ammette il direttore sportivo Fabio Paratici, per una volta padrone di casa - I primi a complimentarsi per la riuscita dell'operazione sono stati i nostri stessi giocatori, entusiasti dell'arrivo di un giocatore di questo calibro. Alziamo ancor più l'asticella ed è bello farlo. Quando è nata l'idea di portarlo qui? Dopo la rovesciata segnata allo Stadium». Una follia diventata realtà.

DLat

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