Sotto processo per ricatto sessuale: ecco cosa rischia Benzema

Entro venerdì è attesa la sentenza per il caso che sconvolse il calcio francese. L'attaccante del Real rischia cinque anni di carcere

Sotto processo per ricatto sessuale: ecco cosa rischia Benzema

Karim Benzema era assente alla prima udienza del processo che lo vede accusato di complicità in tentato ricatto ai danni dell'ex compagno di nazionale Mathieu Valbuena, presente invece in aula a Versailles.

A sei anni da quella storia, l'ex giocatore di Marsiglia e Lione ha commentato all'uscita dal tribunale: "Il caso tra Benzema e me va avanti da sei anni. C'erano tutti tranne Benzema. Sono sei anni che aspettiamo, peccato. Ormai ci siamo, non importa quanto tempo ci vorrà per lasciarmi alle spalle questa storia".

La resa dei conti si avvicina. Benzema cercò di aiutare l'amico, come lui sostiene, o stava dalla parte di chi ricattava il giocatore, minacciando di rendere pubblico il video di un rapporto sessuale tra Valbuena e la sua compagna? La versione di Valbuena non lascia adito a dubbi: "Benzema è stato insistente, voleva a tutti i costi che io incontrassi questa persona. Non mi ha parlato di soldi, ma in cambio della distruzione del video quella gente non si aspettava certo biglietti per lo stadio. Benzema non ha voluto aiutarmi, mi diceva 'stai attento, l'Euro sta arrivando'...". Il processo iniziato a Versailles proverà a portare alla luce le questioni ancora irrisolte.

La ricostruzione

Il caso comincia nell'estate 2014, quando Valbuena, all'epoca in forza al Marsiglia, cambia telefonino. Non ha voglia di occuparsi personalmente del trasferimento dei dati, e chiede di farlo a Axel Angot, una specie di tuttofare che gravita nel mondo del calcio marsigliese.

Durante l'operazione Angot, che ha molti debiti, trova un video a sfondo sessuale di Valbuena, e pensa di cogliere l'occasione per risollevare la sua situazione finanziaria. Contando sulla "generosità di Valbuena", dirà durante gli interrogatori, spera di ricavare "almeno 25 mila euro". Poi copia il video su un hard disk esterno e coinvolge Karim Zenati, pregiudicato e amico d'infanzia di Benzema. Zenati spera che l'attaccante del Real convinca Valbuena a pagare, ma quest'ultimo presenta subito denuncia alla polizia, che mette sotto controllo i telefoni.

Il 6 ottobre 2015, nel corso del ritiro prima della partita Francia-Armenia, Benzema comincia a mettersi dalla parte dei ricattatori. Spiega al compagno di squadra che può presentargli "un uomo di fiducia" in grado di aiutarlo a gestire la situazione."Attento Math, è gente molto pericolosa", gli assicura. Poi telefona all'amico di infanzia Zenati: "Valbuena non ci prende sul serio". I due ridono di Valbuena, Benzema dice che"lo prenderanno a pomodori". Per Zenati "se non vuole il nostro aiuto se la vedrà con i piranhas".

Un losco affare che pregiudica la posizione di Benzema, già in passato finito al centro di numerosi scandali. Ora il campione non si è presentato in tribunale, i suoi avvocati hanno evocato ragioni professionali: martedì era in campo in Champions League contro lo Shaktar Donetsk di De Zerbi.

La sentenza è attesa entro venerdì. Dall'esito del processo può dipendere la futura carriera di Benzema, che rischia cinque anni di carcere e 75 mila euro di multa assieme ad altri quattro co-imputati.

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