Quell'abbraccio più indigesto di un rigore inventato

Quell'abbraccio più indigesto di un rigore inventato

Inopportuno. Non altro. Né indecente. Né ambiguo. Né scandaloso. L'abbraccio di Buffon all'assistente arbitro Tagliavento, al termine ìzioni e allergie ai livelli più bassi e più alti del Paese, nemmeno un calcio di rigore inventato a favore della Juventus, nei secoli dei secoli, aveva eccitato una ciurma del genere. Ecco dunque il sospetto: forse il portiere ha voluto concedere l'effusione gentile all'arbitro che, tra mille altre partite, fu anche quello del famosissimo gol non da lui visto ma realizzato dal milanista Muntari? Mi sembra un'ipotesi goliardica, non dico da bar perché questo è un luogo serio e sacro, ma davvero un pensiero di imbecilli, nel senso etimologico, di gente che ha bisogno di un bastone per reggere la propria fragilità. Buffon è un tipo espansivo, molto espansivo, così si comporta, abbracciando generosamente il capitano avversario allo scambio dei gagliardetti e al lancio della monetina per decidere il campo o accarezzando e rincuorando l'avversario che è appena ruzzolato davanti alla sua porta, mancando il gol. Gli era capitato un fatto analogo a quello di Torino, senza lamenti e reazioni, al termine della semifinale europea tra Italia e Germania, vinta dagli azzurri nel giugno del Duemiladodici: Buffon appoggiò, amichevolmente, le mani sulle spalle dell'assistente dell'arbitro francese Lannoy, per ringraziarlo e condividere la fatica dei supplementari.

Ma domenica ha esagerato con l'affetto, perché gli arbitri sono una casta, se li insulti prendi la giusta squalifica, se li abbracci diventi complice, allora è inciucio, c'è sotto il malaffare, questo è il pensiero grigio che affligge il popolo del football, quello italiano in particolare, perché all'estero l'episodio non è stato ripreso, nemmeno segnalato da giornali e televisioni.

La prossima volta Buffon si limiti, tuttavia, alla stretta di mano, magari con l'inchino, si faccia rispettare con una bestemmia o con una volgarità come fanno gli allenatori e certi suoi sodali, la Juventus ha vinto contro la Lazio senza dover ringraziare il sestetto arbitrale. Se Gigione ha tanta voglia di abbracciare, Ilaria D'amico non aspetta altro. Il resto è fuffa.

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