Quelle partite "purificatrici" alle 20. Il calcio come i tg per fare tutti felici

Obiettivo: catturare i giovani e non tormentare gli anziani

Quelle partite "purificatrici" alle 20. Il calcio come i tg per fare tutti felici
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Non succede ma se succede, titolo di un film commedia sentimentale e ironica, considerazione ideale dopo aver letto che il presidente della lega di serie A, Simonelli Ezio, lancia una proposta rivoluzionaria: il calcio alle ore 20, come il Tiggi. Un salto di civiltà, un segno di rispetto per i tifosi, quelli in trasferta, costretti a rientri da nottambuli e, per puro motivo di interesse professionale e mercantile, una agevolazione per la stampa scritta, in bilico ansiogeno nelle chiusure delle pagine di sport.

Frullano le idee nel mondo della serie A, il debutto a Perth di Milan-Como, fa parte di questa fibrillazione alla ricerca dei soldi perduti, due giorni di viaggio tra andata e ritorno, costi scriteriati per i tifosi, in verità lo stesso Simonelli ha rivelato come l'idea originale fosse di traslocare all'estero, bagagli e palloni, l'intera prima giornata avendo ricevuto offerte sostanziose in denaro. Ma il nostro mondo del calcio non ha l'elasticità giusta eppoi certe strategie andrebbero affrontate e discusse con anni di anticipo e non in pieno caos di mercato e con una flessione sensibile del prodotto-serie A.

Di certo la partita australiana risulta un affare di pochi e per pochi, una stravaganza che potrebbe risultare controproducente, mentre la proposta di anticipare di tre quarti d'ora la notturna del sabato, della domenica sera e del lunedì, questa sì non è per nulla stramba e rientrerebbe nelle antiche abitudini nostrane, a letto dopo carosello, dunque dopo la notturna. Sta di fatto che le prime a ribellarsi sono proprie le televisioni, le stesse che, nei loro palinsesti e programmazioni, hanno stravolto le nostre consuetudini, la prima serata va in onda dopo le 21 e 30 e si prosegue fino all'alba, il calcio si intrufola tra uno spot e un preserale, la confusione regna sovrana, i ragazzi si buttano sui social e il presidente Simonelli pensa di riacciuffare la generazione Z, un'indicazione igienica perché le partite finirebbero prima delle 22, tempo utile per occuparsi d'altro, magari lo studio invece della movida.

Sta di fatto che l'argomento potrebbe prendere corpo anche perché, a forza di spalmare il calendario, si è persa di vista la regolarità del torneo, si banalizzano certi eventi, l'offerta totale delle partite (a differenza della Premier dove non tutto il campionato va in onda) ha tolto coinvolgimento delle tifoserie come dimostrano le immagini di stadi semivuoti, non nelle grandi città ovviamente. Comunque, se succede...

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