Questo calcio è diventato un gioco al massacro

Questo calcio è diventato un gioco al massacro

M a che cosa è diventato il calcio italiano? C'è un'aria pessima, tossica, malvagia. C'è l'aggressione di Avellino al presidente dell'Hellas Verona, ci sono le scorie eterne di Juventus-Inter, c'è videopoli che puzza di calciopoli, c'è Elkann, l'Ingegnere John, che stuzzica l'avversario battuto invece di rispettarlo, c'è Pioli che improvvisamente fa l'arruffapopolo, cosa che mai gli apparteneva per abitudini ed educazione, c'è Rizzoli che parla in terza persona con le Iene e viene messo al muro dallo stesso Pioli che è stupefatto che il suddetto abbia aperto bocca ma non in favore della tesi del tecnico interista. C'è Nainggolan che vomita l'odio contro la Juventus che vince su rigore e punizione, c'è Donadoni che si lamenta dell'arbitro dopo averne buscate 7 e ieri ribadisce gli strilli per il rigore di Genova, c'è il popolo di Napoli che aspetta Higuain per la vendetta. Tralascio il linguaggio portuale di alcuni allenatori, le frasi ambigue e le bestemmie di altri, la tribù dei giornalisti faziosi e incolti.

Il totale è rivoltante e pericoloso, un segnale di allarme dinanzi al quale nessuno ha voglia di fermarsi, di riflettere, di fare o, almeno, tentare un passo indietro. Non è guerra ma guerriglia, è attacco codardo, mai a viso scoperto ma con la maschera del tweet, di instagram, delle parole gettate fuori da un finestrino, o pronunciate perfidamente durante una cerimonia, delle mezze frasi, degli aiutini. La federcalcio resta in silenzio, la Lega non fiata nemmeno in caso di strage, il sindacato dei calciatori è un'immagine senza sostanza, la stampa sportiva sembra essersi arresa davanti al dilagare di una volgarità di parole e di comportamenti. Il caso Juventus-Inter è il ritorno a un passato bruttissimo e ancora oggi sporco, opaco, con tanti sepolcri imbiancati. Sarebbe bello se questo campionato finisse in brevissimo tempo, con la Juventus vincitrice o sconfitta, battuta sul campo, con la Roma o il Napoli scudettati, con l'Inter, il Milan in Champions, la Lazio, l'Atalanta, la Fiorentina in Europa. Sarebbe bello ma è impossibile. Il solo pensiero di vivere altri tre mesi e mezzo in questo clima, con questi hooligans del pensiero, della parola e dei fatti, il solo pensiero, dicevo, mette angoscia, ansia, preoccupazione. Il calcio non è più uno sport.

E' un gioco ma al massacro dell'avversario, una sfida maligna nella quale si scaricano frustrazione, cattiveria, ignoranza quotidiane, di esistenze mai serene. Si continua così, con una sola piccola via di uscita: le coppe europee, la fuga da casa, per riscoprire come è la vita, altrove.

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