Quintana e Valverde rivali al servizio di Froome

St. Jean de Maurienne Alla fine corrono per Chris Froome. Sarà perché siamo ormai alla fine e le energie sono quelle che sono per tutti, ma il tanto atteso e decantato Nairo Quintana siamo ancora qui ad aspettarlo. La sfinge, finge. Finge di attaccare, di far del male, di voler vincere un Tour de France saldamente nelle mani di Chris Froome. Altro che sospetti e pozioni magiche, qui di certo c'è solo una cosa: Quintana e Valverde, i due compagnucci di squadra della Movistar, sono i più solidi alleati di Froome e corrono per un piazzamento. A loro basta arrivare a Parigi secondo e terzo, e magari anche con la classifica a squadre di miglior team. Punto.

La fortuna di Froome è che Nibali è andato in barca nei primi dieci giorni e ora che sta molto meglio, è troppo lontano in classifica per poterlo impensierire. Ma anche la caduta di Contador l'altro giorno lungo la discesa del Col d'Allons e che è costata allo spagnolo più di 2', ha tolto di mezzo un altro "rompi raggi". Solo un miracolo, oggi, nella breve ma tostissima tappa da Saint-Jean-de-Maurienne a La Toussuire può davvero far saltare il banco, molto più di domani all'Alpe d'Huez. «Questo Tour non è finito. Se Froome lo pensa, sbaglia», dice a denti stretti Alberto Contador.

Oggi solo 133 chilometri in programma, di cui ben 61 sono soltanto di salita, e che salita. Quattro colli, di cui uno di seconda categoria, due di prima e uno di "horse categorie", come amano definirli i francesi. C'è da scalare la Croce di Ferro, più di 22 chilometri di ascesa al 7% di pendenza media. L'arrivo sarà in quota, a La Toussuire, 18 km a 6% di pendenza media e il terreno si presta alla battaglia. Basta volerlo, però.

Ieri, con sette colli da scalare, di battaglia ce n'è stata davvero pochina. La vittoria è andata al giovane transalpino Romain Bardet che ha colto la sua prima vittoria al Tour de France in perfetta solitudine. Alle sue spalle il connazionale Pierre Rolland e il colombiano Winner Anacona. Alle loro spalle la timida lotta per la maglia gialla, che è facilmente riassumibile con due scattini di Contador, uno di Nibali e un pallido allungo di Quintana. Il colombiano e il suo compagno di squadra Valverde, sono stati molti più efficaci nello stoppare Contador e Nibali, anziché attaccare la maglia gialla.

«È stata una giornata molto difficile e dispendiosa, ma io ci ho provato e ci proverò ancora - ha spiegato Nibali -. Quando mi muovo mi vengono subito a prendere, probabilmente mi considerano ancora pericoloso e io farò di tutto per esserlo fino alla fine».

Nibali ha da tempo in testa questa tappa concentrata e ridotta, che può far molto male. Ad una condizione però: che sia affrontata di petto e con impeto. Con violenza e tenacia, senza paura di perdere, perché solo così si può sperare di vincere.

Ordine d'arrivo della 18ª tappa (Gap-St.Jean de Maurienne, 186 km): 1. Bardet (Fra) in 5h03'40"; 2. Rolland (Fra) a 33"; 3. Anacona (Col) a 59"; 4. Jungels (Ola); 5. Fuglsang (Dan); 6. Pauwels (Bel) a 1'01"; 7. Gautier (Fra) a 1'50"; 8. D. Caruso (Ita); 9. Talansky (Usa) a 1'55"; 12. Froome (Gbr); 13. Valverde (Spa); 14. Thomas (Gbr); 15. Contador (Spa); 17. Quintana (Col); 18. Nibali; 19. Scarponi.

Classifica generale: 1. Froome (Gbr) in 74h13'31"; 2.

Quintana (Col) a 3'10"; 3. Valverde (Spa) a 4'09"; 4. Thomas (Gb) a 6'34"; 5. Contador (Spa) a 6'40"; 6. Gesink (Ola) a 7'39"; 7. Nibali a 8'04"; 8. Frank (Svi) a 8'47"; 9. Mollema (Ola) a 12'06"; 10. Bardet (Fra) a 12'52".

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