
Il Real Madrid è fuori dalla champions. Sembra una notizia ma è la conclusione prevista di una partita e di un'annata acida che sicuramente significa la chiusura del rapporto con Carlo Ancelotti. L'Arsenal aveva conquistato la qualificazione alla semifinale già nel 3 a 0 dell'andata, il gol di Saka nella fase finale di Madrid è stato la goccia di cianuro per il sogno del Real, il pari di Vinicius è stato un breve e inutile momento di gioia, il raddoppio finale di Martinelli ha mortificato la serata amarissima per Madrid, tra emozioni e buffonate. Il minuto di silenzio per Leo Beenhakker e Mario Vargas Llosa nel Bernabeu da brividi per la musica di Ennio Morricone, poi il football con lo scempio di regole che fanno godere i capi della Fifa ma rovinano il gioco, sei minuti tra Var e arbitro per annullare un rigore a favore del Real, altri minuti ritardati per assegnarne uno a favore dell'Arsenal, un protagonismo che ha stravolto e intossicato il regolare sviluppo e lo spirito di questo sport. Partita dura per la squadra di Ancelotti, impaurita e preoccupata dall'allarme d'avvio per il penalty sbagliato dal presuntuoso Saka, lo stesso che aveva consegnato sempre dagli undici metri, il titolo europeo all'Italia di Mancini, poi una ricerca troppo nervosa verso una rimonta quasi impossibile perché l'Arsenal si è reso sempre pericoloso nei contropiede. L'episodio del contrasto tra Rice e Mbappé, con i sei minuti di pausa per il controllo dell'azione, ha raffreddato la temperatura del Real e rassicurato gli inglesi che hanno mantenuto lucidità e aplomb nella lettura delle azioni. Ad Ancelotti sono mancati i tre tenori, Bellingham impalpabile per tutto il primo tempo, Vinicius e Mbappé lontani dall'area calda, troppa tensione, anche perché la linea difensiva dell'Arsenal è stata sempre compatta, solida e reattiva, dunque innervosendo ulteriormente il Real.
Dopo un'ora Ancelotti ha provato a cambiare gli attori, Rodrigo, Alaba e Lucas Vasquez fuori per Ceballos, Fran Garcia e Endrick, poi Modric, speranze più che certezze, finale sofferto, squadra stanca, senza idee di gioco, l'eliminazione è la sconfitta di Florentino Perez e dell'acquisto folle di Mbappé, il francese rischia la beffa di vedere la sua ex squadra, il Paris St. Germain, correre verso la finale e, chissà, vincente.
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