
Jannik Sinner è già a Torino. No, non è un errore, essendo che il numero uno del mondo oggi tornerà in campo nel Masters 1000 di Cincinnati dopo essere preso una pausa post Wimbledon. Ma la notizia - appunto - è vera, visto che, seppur senza giocare da quasi un mese, da ieri è ufficialmente qualificato per le Atp Finals di novembre. In realtà l'ultima magia di Jannik è la stessa che ha compiuto Carlos Alcaraz: entrambi sono troppo avanti nel punteggio della Race (la classifica che tiene conto dei tornei giocati nell'anno solare), e quindi nessuno può raggiungerli. Il nono, e primo degli esclusi, è al momento Lorenzo Musetti: sperando che possa esserci anche lui alla fine, per il momento diventa il temine di paragone del loro strapotere.
La sfida continua, insomma, e si attendono nuovi pretendenti. La battaglia tra Sinner e Alcaraz verso gli UsOpen per il momento è cominciata a parole: "Il mio obbiettivo è di tornare numero uno si è esposto allo spagnolo -. Perdere a Londra non mi è piaciuto, ma è stata la prima finale Slam che mi è andata male. Per cui la prendo come esperienza per il futuro". Quasi una minaccia, alla quale Sinner risponde con serenità: "A Wimbledon ho sorpreso me stesso, e ora sono molto felice". Resta il Sinner di sempre, anche nell'abilità di glissare sulle domande scomode (quelle sul ritorno come preparatore di Umberto Ferrara, liquidate con un "c'è scritto tutto nel comunicato") e nella semplicità di spiegare perché continuerà a giocare con la protezione al gomito: "Il problema è andato a posto, però mi dà una buona sensazione per cui ho deciso di continuare". Per il resto si ricomincia, finalmente, a giocare: Jannik contro Galan appunto oggi, Alcaraz contro il vincente di Bellucci-Dzhumur domani.
Il tutto in un impianto rinnovato e
accogliente per i 10 giorni del torneo e con la continua ricerca di un terzo incomodo. Gli americani sperano in Ben Shelton, che ha appena trionfato a Toronto, là dove Sinner vinse due anni fa il suo primo grande titolo.