Costruite per dare fastidio alla Juventus, Napoli e Inter si affronteranno domani sera rispettivamente da settima e ottava della classe. È vero che la stagione è ancora lunga e la zona Champions per gli azzurri è lontana appena quattro punti, ma c'è qualcosa che va al di là dei risultati e che accomuna entrambe le squadre: il fatto di non aver saputo (o peggio di non aver voluto) sfruttare tutto il loro potenziale.
In una stagione in cui le rose sono state ridimensionate dai nuovi regolamenti, Sarri e gli allenatori interisti le hanno rese ancora più corte con le loro scelte, che per ora hanno messo ai margini parecchi giocatori che dovevano fare la differenza. I casi più clamorosi riguardano Rog e Gabigol: pagati rispettivamente 13,5 e 29 milioni, per ora hanno giocato in tutto 16 minuti, quelli concessi da De Boer al ventenne brasiliano contro il Bologna; del centrocampista croato invece nessuna traccia, né in campionato né in Champions dove aveva brillato in estate giocando i preliminari con la Dinamo Zagabria.
«Aspetto con interesse il debutto di Rog», ha detto il presidente De Laurentiis all'indomani del pareggio col Sassuolo, e lo ha detto col tutto il sarcasmo del caso. Sarri - che già un mese fa lo aveva invitato a lavare i panni sporchi in famiglia - sicuramente non avrà gradito. Ma perché Rog non gioca? Sicuramente perché nel suo ruolo il Napoli ha validissime alternative, ma anche perché in vista di gennaio un suo impiego escluderebbe la possibilità di mandarlo in prestito: un giocatore non può cambiare più di tre squadre in stagione e non può giocare in più di due. Gli azzurri devono ancora capire se è il caso di prendere un sostituto di Milik e Rog potrebbe essere una pedina di scambio per arrivare a Pavoletti o al sogno Belotti.
Destinato a partire nel mercato di riparazione è anche Gabigol che però, nonostante abbia diverse richieste in Serie A, andrà all'estero. Il giocatore vorrebbe tornare in prestito al Santos, ma se dovessero arrivare offerte importantissime non è escluso che i nerazzurri prendano in considerazione la cessione: la sessione estiva è stata chiusa con oltre 100 milioni di passivo, la prossima Champions al momento è lontana ed è venuto meno anche l'impegno in Europa League, quindi potrebbe essere il momento giusto per fare cassa e rientrare nei parametri finanziari imposti dall'Uefa.
Insieme a Gabigol, sulla lista dei partenti ci sono almeno altri tre esuberi: Jovetic, Eder e Biabiany. I primi due sono passati da acquisti milionari a ferri vecchi, e poco ci mancava che Brozovic facesse la stessa fine. Potrebbe farla Kondogbia, che Pioli sta provando a rilanciare e che però proprio non ingrana, mentre pian piano stiamo scoprendo che forse anche tra Joao Mario e Banega uno potrebbe essere di troppo. Doppioni che fanno rima con milioni, uno sperpero di risorse che sarebbero servite a rinforzare altri reparti.
Lo stesso problema ce l'ha il Napoli, perché Rog è solo la punta dell'iceberg: manca il vice Milik (che sarebbe stato utile pure se il polacco non si fosse infortunato) e in compenso altri tre dei nuovi acquisti faticano a trovare spazio. Nemmeno l'infortunio di Albiol ha spalancato le porte del campo a Maksimovic (26 milioni per 5 presenze) e a Tonelli, che anche per colpa di un infortunio deve ancora esordire.
E se Diawara ha da poco ottenuto la fiducia di Sarri dopo un bel po' di anticamera, Giaccherini continua ad accontentarsi delle briciole. Basterebbero tutti questi desaparecidos a risollevare le sorti di Napoli e Inter? In mancanza di prove contrarie, quello di domani può tranquillamente essere definito il «derby delle sprecone».
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