Ritiro a Pinzolo cancellato. A tre giorni dalla partenza e con i calciatori già convocati a Trigoria per le visite mediche. L'estate «bollente» della Roma si arricchisce di un altro colpo di scena che ha fatto arrabbiare i tifosi, che avevano già prenotato gli alberghi per seguire la squadra, e il sindaco del paese della Val Rendena Michele Cereghini. Decisiva la riunione tecnica tra l'allenatore Fonseca e il ds Petrachi, gli ultimi arrivati in casa giallorossa. Il Milan rischia l'esclusione dall'Europa League e la Roma dovrebbe quindi essere ripescata nei gironi della competizione. Niente preliminari all'orizzonte, dunque, e iniziare il ritiro così presto avrebbe compromesso la preparazione atletica e la resa fisica della squadra. Resta però il sospetto che sulla decisione abbia influito anche il fatto che cominciare la preparazione il 26 giugno, con Nzonzi che ieri non si è presentato a Roma (era a Ginevra, il divorzio sembra certo), le cessioni da chiudere entro il 30, i nuovi acquisti da fare e un allenatore appena arrivato, sarebbe stato un rischio troppo grande. Per questo, sul modello dell'Atalanta 2018, è stato deciso di posticipare a inizio luglio (probabilmente il 5). Così dopo la rinuncia alla tournée americana, quella last minute al ritiro in montagna. Che costerà una penale.
«Nonostante le indiscrezioni sui dubbi del club, fino a martedì c'era stato detto che era tutto ok - ha raccontato il sindaco di Pinzolo Cereghini -. Ieri invece la comunicazione della rinuncia. Non si fa così, non è una scampagnata, è stato offeso un territorio. Risarcimenti? Deve essere l'azienda di promozione turistica a fare le proprie considerazioni...».
Pronta l'azione legale, senza considerare le proteste dei tifosi che rischiano di perdere soldi già anticipati. La Roma ha messo a disposizione una mail per chi avesse prenotato, anche se ad oggi non sono previsti rimborsi diretti.
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